Dossier

La "clinica" dei capolavori

La Biblioteca e il Centro di documentazione

libri pila La Biblioteca e il Centro di documentazione del CCR di Venaria curano la raccolta e l’organizzazione dei materiali documentari, bibliografici e iconografici per tutte le attività del Centro (laboratori di restauro, laboratori scientifici, Scuola di Alta Formazione). Oltre ai volumi sulle tematiche relative al restauro, la Biblioteca acquisisce testi di storia dell'arte (antica, moderna e contemporanea), critica, museologia e archeologia, curando in particolare l'approfondimento delle tematiche di ambito locale. A gennaio 2008 la dotazione comprendeva circa 2.500 volumi, più varie raccolte di riviste specialistiche nazionali e internazionali. La consultazione è attualmente riservata agli operatori del CCR (restauratori, docenti e allievi della SAF) e agli studiosi del settore (es. studenti dell'Università di Torino).

Il Centro di documentazione ha tra le sue finalità la fornitura di supporto bibliografico alle ricerche e alle attività del CCR disposte dalle direzioni scientifiche e didattiche; collabora, inoltre, alla creazione e gestione della banca dati documentaria sulle opere d’arte ospitate dal CCR e del sistema informativo integrato (opere, immagini, interventi, fonti). Per l’attuazione di ricerche e studi si avvale della Biblioteca specializzata interna; per la fase di archiviazione ha allo studio una piattaforma informatica di gestione dati in rete, condivisa con le altre funzioni del CCR.

Buona parte della documentazione archiviata è riconducibile alle immagini prodotte dal laboratorio di imaging lungo l’intero percorso conservativo, di restauro e/o analitico. La banca dati allo studio prevede l’integrazione, l’archiviazione e l’ordinamento dei diversi tipi di documento prodotti nel corso del restauro: dalla documentazione storica e iconografica pregressa (quando esistente) alle schede tecniche di rilevamento dell’opera, alle relazioni sulle analisi scientifiche e/o multispettrali, al rapporto finale sui lavori compiuti. Tale materiale costituisce la base per la divulgazione dei risultati storici e scientifici prodotti e per le pubblicazioni scientifiche del Centro stesso.

I volumi a cura del Centro, editi con il coordinamento di Carla Enrica Spantigati dalla casa editrice fiorentina Nardini, intendono documentare, con il corredo delle analisi tecniche, scientifiche e storiche, i principali restauri che man mano vengono portati a termine. Due le collane proposte: una denominata «Cronache», tecnica e sintetica, che dà conto di esiti specifici e accorpa temi comuni a più interventi; l’altra denominata «Archivio», che è di approfondimento e quindi corredata da ricerche storico artistiche, per documentare restauri complessi. L’uscita del primo numero di «Archivio», in concomitanza con l’apertura della Reggia, è stata dedicata ai «Restauri per gli altari della Chiesa di Sant’Uberto alla Venaria Reale». Di prossima uscita il secondo volume che darà conto dei restauri e del riallestimento dei dipinti nella Sala di Diana nella Reggia di Venaria.

La responsabile della Biblioteca e del Centro di documentazione è Barbara Fioravanti. Laureata presso la Facoltà di Lettere di Torino, ha seguito vari corsi di formazione e seminari sulla catalogazione informatizzata, le risorse elettroniche e la conservazione dei beni librari; è stata responsabile per dieci anni della Biblioteca del Museo regionale di Scienze naturali di Torino e per analogo periodo di Biblioteca, Archivio fotografico e Archivio dei Musei civici di Torino.

data entryDottoressa Fioravanti, come archiviate e conservate la documentazione prodotta dal Centro restauro?

Una parte del materiale è in formato elettronico, una parte è su carta. Ogni operatore del CCR ha accesso a un apposito server che conserva e memorizza tutta la documentazione prodotta nei laboratori di restauro e scientifici. Quando restituiamo le opere restaurate ai committenti forniamo loro anche il relativo materiale documentario.

Il materiale è poi accessibile ad altri addetti ai lavori?

A breve dovranno essere emessi protocolli di accessibilità, in base ai quali i committenti (cioè i proprietari dei beni restaurati) potranno accedere alla documentazione presente sui nostri server attraverso la Rete. Quando vi sia l’autorizzazione della proprietà e del CCR, sarà possibile rendere pubblica parte della documentazione: così è stato, ad esempio, per il «Dipinto celebrativo dei rettori Jacopo e Giovanni Soranzo» di Palma il Giovane, per il quale, in accordo con il Museo di Padova, sul sito del CCR sono state rese accessibili in corso d’opera le informazioni sull’avanzamento dei lavori. Queste però sono scelte che vengono di volta in volta concordate.

Avete altri compiti?

Sì, in particolare dobbiamo supportare i restauratori nelle loro ricerche per il reperimento di materiali che possono servire nell'avanzamento dei lavori. Non sempre è facile, anche perché la nostra biblioteca, essendo di recente formazione, non è ancora fornitissima. Ma possiamo avvalerci della collaborazione dei colleghi di altre biblioteche, del prestito interbibliotecario e degli archivi su Internet.

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