Dossier

L'universo in evoluzione di Edgar Allan Poe

L'universo in evoluzione di Edgar Allan Poe

Poe ha immaginato un universo in espansione simile a quello della cosmologia moderna. Ma come se la cava con il Big Bang?

La visione dell'universo che Edgar Allan Poe delinea nel 1848 con il suo poema in prosa EurekaEdgar Allan Poe: ritratto disegno 2 presenta numerose analogie con la cosmologia contemporanea. Questo può apparire sorprendente, dato che lo scritto di Poe anticipa di circa 70 anni la teoria della relatività generale (1916), ma certo non casuale.

Alla base delle speculazioni del grande scrittore americano, infatti, risiede la cosmologia newtoniana, che è una valida approssimazione della cosmologia relativistica anche quando le distanze in gioco sono di centinaia di milioni di anni-luce.

Inoltre l’universo che descrive è un universo in evoluzione, che ciclicamente attraversa una fase di espansione seguita da una fase di collasso (di questo si parla nel dossier L'infinito di Edgar Allan Poe). A questo proposito, è illuminante leggere come Poe spiega la reticenza degli astronomi dell'epoca ad accettare l'idea di un collasso gravitazionale delle nebulose: “Semplicemente per un pregiudizio, solo perché quest'ipotesi cozza contro un'opinione preconcetta e del tutto infondata, quella cioè della infinità e dell'eterna stabilità dell'Universo”.

Due interessanti esempi di questa corrispondenza sono: 1) la formulazione del problema di un universo omogeneo in espansione; 2) il rapporto fra la Particella Primordiale di Poe e la concezione attuale del Big Bang.

Infine esamineremo le caratteristiche dell'universo di Poe, descritte in quella parte di Eureka che può essere considerata un raro e prezioso esempio di divulgazione scientifica da parte di un grande scrittore.

L'universo in evoluzione di Edgar Allan Poe è il terzo di tre dossier dedicati a questo affascinante esempio di intersezione tra scienza e arte. Gli altri sono Eureka, la cosmologia letteraria di Edgar Allan Poe e L'infinito di Edgar Allan Poe.

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