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Eureka: la cosmologia letteraria di Edgar Allan Poe

Eureka: la cosmologia letteraria di Edgar Allan Poe

Una teoria scientifica sotto forma di narrativa. L'analisi di un esempio ottocentesco di unione fra letteratura e scienza che esce dai canoni contemporanei a cui siamo abituati: Eureka: a Prose Poem, di Edgar Allan Poe.

Alle prese con un'opera di narrativa o con un lungo poema, il lettore di oggi non si aspetta certo di imbattersi in una vera e propria teoria scientifica.

Il genere contemporaneo più popolare nel quale ritroviamo elementi di scienza insieme ad elementi di letteratura è la fantascienza, che però trae spunto ed ispirazione dalle conoscenze scientifiche contemporanee per creare nuovi mondi e civiltà immaginarie, non certo per leggere ed interpretare il libro della Natura. Altro genere moderno d'incontro tra letteratura e scienza è la divulgazione scientifica, che si propone come strumento a disposizione dei non esperti per avvicinarsi alle scoperte della scienza moderna. Nella maggior parte dei casi, però, la divulgazione sacrifica alla chiarezza l'originalità e le ambizioni letterarie.

Storicamente, però, non è sempre stato così.

Frontespizio della prima edizione di EurekaEureka è un'opera affascinante e peculiare, in cui l'autore presenta un'ambiziosa teoria che vuole essere al tempo stesso fisica e metafisica, in grado di descrivere in modo unitario "l'Universo Materiale e Spirituale". La lettura dell'opera di Poe richiede un approccio interdisciplinare e un inquadramento corretto nel contesto delle conoscenze fisiche e astronomiche nella prima metà del XIX secolo, come è messo in evidenza da Giulio Giorello che, nella sua introduzione ad una edizione italiana di Eureka del 1982, scrive:

"(...) una lettura di Eureka che, alla luce delle attuali conoscenze astronomiche, fisiche, ecc., si mettesse a discriminare tra quel che Poe ha ereditato da un passato che sentiamo come sempre più remoto e quel che ha anticipato di un futuro per lui ancora troppo lontano, ne disperderebbe tutto il fascino."

In effetti l'interpretazione di Eureka costituisce un esercizio delicato. Non pochi lettori entusiasti (e anche illustri, come il poeta francese Paul Valéry), hanno visto in Poe un profeta della relatività o, più recentemente, addirittura delle Teorie di Grande Unificazione: queste analogie sono del tutto fuorvianti e controproducenti. Tendono infatti a generare scetticismo negli storici e nei critici, che finiscono col gettare su Eureka solo un'occhiata distratta e a relegare il poema nel campo del fantastico, o del "mito''; cosa che, come vedremo, non corrisponde affatto né alle intenzioni di Poe né alle caratteristiche fondamentali dell'opera.

Edgar Allan Poe: ritratto disegno 3 Non bisogna dunque cadere nell'errore opposto a quello della critica "entusiasta": in Eureka si ritrovano numerose analogie con la cosmologia moderna, che sono pienamente giustificabili da un punto vista storicamente rigoroso.

Al di là degli aspetti più tecnici, Eureka offre comunque molti spunti interessanti che riguardano antichi pregiudizi sulla natura del cosmo, come per esempio l'uniformità e l’immutabilità dell'universo, o l'infinità dello spazio, che rimangono temi di estrema modernità nella ricerca scientifica.

Infine si deve tenere presente che, anche se non potremo approfondire questo aspetto, in Eureka Poe descrive anche la natura spirituale dell'universo, da intendersi come simmetrica e complementare alla sua natura fisica.

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