Dossier

La rivoluzione del XXI secolo: le nanotecnologie

Terapia mirata

Uno degli obiettivi principali della ricerca medica probabilmente sarà raggiunto grazie alle nanotecnologie: incapsulare un farmaco in modo da poterne controllare il rilascio.

Una possibilità potrebbe arrivare dai dendrimeri, grandi molecole globulari con un’enorme superficie interna e spazi vuoti. La loro peculiarità consiste nel fatto che possono essere sintetizzati con cavità interne di diverse dimensioni in cui potrebbero essere inseriti agenti terapeutici. Si vorrebbero progettare dendrimeri che si gonfiano spontaneamente e rilasciano in loro contenuto solo quando è presente una molecola segnale. In questo modo il farmaco potrebbe arrivare direttamente alle cellule o ai tessuti bersaglio e potrebbe essere rilasciato solo dove e quando effettivamente serve.

Altri studi vengono rivolti a capsule polimerichecave che possano gonfiarsi o comprimersi in seguito all’arrivo di una molecola segnale, così da poter regolare il rilascio del farmaco. Infine, dei nanogusci, minuscole palline di vetro ricoperte di oro, potrebbero fungere da trasportatori e liberare il farmaco quando vengono riscaldati dall’esterno per mezzo di una sorgente infrarossa a cui sono sensibili.

Nanotecnologie per la terapia medica

Un’altra grande ambizione è quella di riuscire a costruire strutture complesse partendo da componenti nanometriche, in modo da poter ricostruire tessuti danneggiati, come quello osseo, ma anche la cartilagine e la pelle, nonché organi e strutture più complesse. Infine, la National Nanotechnology Initiative si pone come grande sfida quella di riuscire a trovare tumori della dimensione di piccole cellule per riuscire a combatterli subito.

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