La rivoluzione del XXI secolo: le nanotecnologie
L’ultima frontiera della scienza appare un po’ fantasiosa e bizzarra: l’obiettivo è quello di giocare con atomi e molecole, ovvero manipolare oggetti grandi circa un nanometro, un miliardesimo di metro (10
Ogni volta che si sviluppano novità strabilianti in ambito scientifico e tecnologico, sembra che si tratti di fantascienza. Ad esempio, pochi anni fa nessuno di noi avrebbe mai immaginato di poter camminare con un piccolo telefono in borsa che consente di fare telefonate, inviare messaggi, ascoltare musica e fare fotografie, eppure oggi per noi è normale, è scontata l’esistenza di un oggetto simile. Lo stesso accade ora per le nanoscienze e le nanotecnologie, sembrano il frutto di pura fantasia.
Le nanoscienze rappresentano un ambito in continua espansione, un mondo su cui la ricerca investe molto, non solo in termini economici, ma anche in impegno e speranze. Si tratta di operare e progettare a livello molecolare, in quanto gli studi in questo settore si concentrano su un mondo di dimensioni tra 0,1 e 100 nm. In questo ambito è necessario unire le forze, è indispensabile riunire le conoscenze di chimici, fisici, ingegneri e biologi molecolari, perché un approccio interdisciplinare è fondamentale.
Le nanotecnologie sono il settore tecnologico in fase di sviluppo che cerca di sfruttare le scoperte e i metodi applicati nelle nanoscienze. Si vogliono creare oggetti e dispositivi molecolari (una molecola piccola ha dimensioni dell’ordine di 1 nm) come nanorobot autoreplicanti, nanotubi, sonde portatrici di farmaci dirette al bersaglio specifico, nuovi catalizzatori chimici e prodotti innovativi anche nel settore della difesa. Oggetti di questo ordine avranno proprietà molto nuove, diverse da oggetti macroscopici, poichè nelle dimensioni così ridotte emergono proprietà della materia e forze diverse da quelle che avvertiamo normalmente.
Le nanotecnologie hanno una data di nascita, sono nate prima di tutto nella mente, nelle idee di un noto scienziato,Richard Feynman, che nel 1959 tenne una leggendaria conferenza dal titolo