Dossier

Inquinamento delle acque e possibili rimedi

Rimedi: la pianificazione delle risorse

Il mondo in una goccia Ancora prima che sugli strumenti innovativi della ricerca scientifica, per il problema inquinamento delle acque è indispensabile disporre di un politica che, partendo dal livello locale per finire a quello mondiale, si occupi di programmare l’uso delle risorse idriche. Vista la scarsità dell’acqua rispetto al fabbisogno, sempre più spesso occorre decidere se dare la priorità all’uso dell’acqua per le esigenze civili o privilegiare quelle agricole o industriali. L’uso sostenibile può essere considerata una soluzione al problema, visto che l’acqua è ornai riconosciuta come una “necessità universale” piuttosto che “un bene universale”. Nasce così il “water management integrato” ovvero una modalità di gestione del ciclo delle acque che tenga conto delle logiche tecnico-economiche rispetto alle esigenze attuali e future.

7 Acquedotto romano a Segovia Un esempio di questo nuovo approccio è fornito dal progetto "Politica complessiva per una pianificazione integrata delle risorse idriche”, compreso nel 6° Programma Quadro per la ricerca europea. L’idea al centro del progetto parte dalla considerazione che ogni area geografica popolata deve essere gestita secondo una corretta politica di gestione del ciclo delle acque che abbia come obiettivo privilegiato il mantenimento delle riserve idriche relative a quel territorio. I Paesi che partecipano al progetto sono dell’area mediterranea e accomunati da esigenze geo-climaticamente simili: Italia, Algeria, Cipro, Egitto, Grecia, Libano, Malta, Tunisia e Turchia.Gli obiettivi del progetto, che parte dal presupposto di base che a monte vengano ridotte le inefficienze del consumo (reti idriche obsolete), puntano a mantenere nel tempo le riserve idriche grazie a tecnologie che permettano il riuso di acque già utilizzate e l’immissione nel ciclo naturale di nuovi quantitativi di acqua prodotta a partire da acqua di mare.

Un contributo ed un esempio a livello nazionale dell’applicazione della nuova politica sostenibile è stato offerto, nell’ ambito della “Conferenza Interregionale su siccità e desertificazione”, svoltasi nel 2004 a Maratea, dal progetto “Gestione del ciclo delle acque integrato tecnologicamente ed incentivazione delle risorse prodotte per via tecnologica”. In questo caso si è ipotizzato di passare da una gestione del ciclo delle acque di tipo “aperto” ad una logica di tipo “chiuso”, grazie al quale le acque già utilizzate per attività industriali, civili, agricole anziché finire nei fiumi e poi nel mare sono depurate e riutilizzate per gli stessi usi per i quali erano state prelevate. In questo modo le falde acquifere sarebbero preservate e la loro acqua potrebbe essere destinata quasi esclusivamente all’uso potabile. Obiettivo raggiungibile se in possesso di adeguate tecnologie e con il supporto di adeguati investimenti strutturali.

Per approfondimenti

Progetto internazionale Politica complessiva per una pianificazione integrata delle risorse idriche

http://www.tobb.org.tr/6cerceve/teklif/Proposta_di_progetto_rev5fran.doc

Progetto Gestione del ciclo delle acque integrato http://www2.minambiente.it/Sito/settori_azione/sdt/desertificazione/atti_Ici_2224_07_04.asp

Forum Nazionale 2005 “Vulnerabilità ambientale, monitoraggio, governance dei sistemi di prevenzione dei rischi nel settore idrico” http://www.ipalmo.com/pdf/ConceptPaper_Ipalmo_061205.pdf

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