Dossier

Inquinamento delle acque e possibili rimedi

Rimedi: gli strumenti

I sistemi di depurazione delle acque reflue provenienti dai diversi usi sono il sistema più diffuso per ottenere acque ripulite dagli inquinanti, anche se non ancora potabili. Oltre alle tecnologie innovative che riguardano filtri e depuratori, si moltiplicano gli studi che cercano di ridurre a monte il carico inquinante, in modo da alleggerire o evitare il passaggio depurativo.

Presso il Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali dell’Università di Padova sono state condotte ricerche per gestire l’agricoltura in modo da ridurre i carichi inquinanti provenienti dalle colture e disporre di sistemi di depurazione che utilizzano vegetali. Per il primo obiettivo, che riguarda il contenimento delle sostanze chimiche usate per fertilizzare e difendere le colture, l’attività di ricerca è diretta innanzi tutto a ridurre la concentrazione delle sostanze utilizzate. Tale obiettivo è raggiungibile, ad esempio, con un maggiore ricorso ai concimi di tipo organico presenti in azienda, diminuendo il numero di somministrazioni di concimi e antiparassitari in base al reale fabbisogno della coltura, ricorrendo alla rotazione e all’avvicendamento delle colture. L’uso oculato dell’acqua d’irrigazione, con sistemi di subirrigazione che ne risparmiano notevoli quantitativi, e l’adozione di sistemi di drenaggio che limitano le perdite d’acqua in deflusso, completa le buone pratiche antinquinamento.

Schema di fitodepurazione I sistemi vegetati (prati, campi coltivati) sono invece gli artefici dell’attività di depurazione che è possibile ottenere in modo del tutto naturale dal sistema suolo- vegetazione, un filtro che restituisce acqua di migliore qualità rispetto a quella che riceve. Una volta eseguito il controllo delle caratteristiche qualitative delle acque in ingresso e di altri parametri correlati, che interessano sia la sicurezza degli operatori che dei prodotti alimentari che la coltura fornisce, il sistema suolo-vegetazione può funzionare utilizzando acque inquinate, altrimenti inutilizzabili. Sono infine allo studio a Padova i sistemi di fitodepurazione in ambiente umido (wetland) quali siti di depurazione per acque inquinate. In questo caso l’acqua viene fatta fluire lentamente e costantemente attraverso un sistema suolo-vegetazione specifico che permette lo sviluppo di ecosistemi particolari in grado di trasformare molecole dannose in nutrienti e prodotti biologici innocui.

Nei sistemi di fitodepurazione il ruolo dei vegetali è molteplice: assorbono gli inquinanti, creano le condizioni adatte allo sviluppo di microrganismi aerobi attivi decompositori, attuano i processi di fotosintesi e fotoossidazione utili alla degradazione dei reflui. Ad essi si fa ricorso nei cosiddetti sistemi di lagunaggio, una serie di stagni biologici che, sfruttando meccanismi chimici, fisici e biologici, sono in grado di trattare le acque reflue di piccole comunità. Stagno biologico di Forano L’impianto di Forano (Ri) è l’esempio di un impianto pilota di questo genere: una serie di vasche in cui sono crescono Typha latifolia e Phragmites australis e dove le acque reflue stazionano, passando da una all’altra, per un periodo di circa due settimane, al termine del quale l’abbattimento del BOD risulta di circa il 97%. Il tutto senza ricorrere all’energia elettrica indispensabile negli altri sistemi di depurazione. Per gli inquinanti di tipo organico difficilmente biodegradabili trovano sempre più applicazione i trattamenti tecnologici in grado di accelerarne l’ossidazione e la distruzione.

Tra i metodi più innovativi per eliminare le sostanze tossiche non eliminabili con i mezzi biologici ci sono gli Advanced Oxidation Processes o AOP’s studiati presso alcune Università europee. I processi consistono nella generazione in situ di potenti ossidanti chimici, in particolare di radicali idrossilici. Gli AOPs sono classificati in base alla sorgente della specie ossidante, come l’ozono o il perossido d’idrogeno, e funzionano con tecnologie elettrochimiche, ultrasoniche o che utilizzano acceleratori di elettroni, o ancora la “Photo Fenton”, tecnica ottenuta irraggiando il reagente di Fenton con luce nel campo dell’Uv e del visibile, che si è dimostrata particolarmente efficace per il trattamento delle acque reflue.

Per approfondimenti

Trattamenti inquinanti organici non biodegradabili http://www.tdr.cesca.es/TESIS_UB/AVAILABLE/TDX-0719107-132020//02.JBP_Introduction_and_Methods.pdf

Sistemi vegetati

http://www.aquaer.it/aquaer/analisi/bmp100.htm

Sistemi vegetati per la riduzione dell’inquinamento diffuso in agricoltura

http://www.bologna.enea.it/ambtd/giornate-studio/01-02-29-ciclo-acqua/borin.pdf

Fitodepurazione http://www.conferenzambiente.it/conferenza/seconda/pandolfi.html

Protezione e risanamento del comparto suolo-acque di superficie dall'inquinamento da fitofarmaci http://www.ricercaitaliana.it/prin/dettaglio_completo_prin-2004072385.htm

Studi di fattibilità su applicazioni di tecnologie nucleari in ambito civile e industriale Università di Palermo

http://www.isof.cnr.it/radpol/lara/tesi_%20lopes.pdf

Suggerimenti