Dossier

Centro di Biotecnologie Molecolari di Torino

Proteggere il cuore

Cuore che batte Il gruppo di ricerca di Guido Tarone è composto da Mara Brancaccio, Federica Accornero, Roberta Ferretti e Mauro Sbroggiò e si occupano di capire come può una piccola molecola chiamata melusina proteggere il cuore in situazioni di ipertensione.

Infatti, l'insufficienza cardiaca è dovuta al cedimento delle pareti muscolari cardiache in seguito ad un'attività prolungata e sovradimensionata, come quello che accade quando la pressione è alta.

Il cuore è costretto a pompare più energicamente per far fronte all'aumento di pressione e, analogamente a quello che accade ai nostri muscoli quando facciamo sollevamento pesi, ispessisce le proprie pareti (ipertrofia cardiaca).

Ma se lo sforzo persiste, ad un certo punto non riesce più a compensare e iniziano a morire le cellule cardiache, che vengono sostituite da tessuto cicatriziale. Più persiste la condizione, più diminuisce il tessuto contrattile a favore di uno più rigido, finché la funzione cardiaca non viene del tutto compromessa.

Melusina, proteina scoperta nel 1999 da Mara Brancaccio, è in grado, in modelli sperimentali, di migliorare la resa del cuore. Per cui questo è uno dei filoni di ricerca seguiti.

Il secondo riguarda la "cugina" di Melusina, Morgana.

Morgana è molto simile a Melusina, ma a differenza di quest'ultima che si trova solo nei muscoli e nel cuore, si trova in praticamente tutte le cellule del corpo.

Non solo, si possono rintracciare proteine simili a Morgana anche in organismi evolutivamente molto lontani dall'uomo, mentre ciò non accade per Melusina.

Quindi, i ricercatori stanno cercando di capire a cosa serve Morgana, visto che la sua ampia diffusione fa pensare ad un ruolo molto importante.

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