Dossier

Centro di Biotecnologie Molecolari di Torino

Proteggere il fegato

Emoglobina Il gruppo di ricerca di Fiorella Altruda, composto da Emanuela Tolosano, Sharmila Fagoonee, Samuele Marro e Noemi Morello lavora su due proteine importanti per la buona salute del fegato: emopexina ed aptoglobina.

Queste due proteine che si trovano normalmente nel nostro sangue sono in grado di legare l'emoglobina e l'eme.

L'emoglobina è la proteina che dentro il sangue è deputata a trasportare l'ossigeno alle cellule. Questo avviene grazie al legame di questo gas con una piccola molecola presente nell'emoglobina, chiamata eme, che contiene degli atomi di ferro in grado di interagire con l'ossigeno.

I globuli rossi hanno vita breve, vivono al massimo tre mesi, poi vengono distrutti e sostituiti, con un processo finemente regolato.

Emoglobina ed emopexina intervengono in questo processo evitando che le molecole di emoglobina e di eme vaghino libere per il sangue e le trasportano nei centri di riciclo.

In determinate condizioni, però, si può verificare uno stress emolitico acuto, per esempio in seguito ad un'infezione con determinati parassiti, una condizione in cui molti globuli rossi si rompono in contemporanea liberando il loro contenuto.

I ricercatori torinesi hanno dimostrato che in queste condizioni emoglobina ed emopexina hanno un ruolo chiave perché raccolgono l'eme e l'emoglobina in circolazione proteggendo l'organismo dallo stress ossidativo che queste molecole sono in grado di creare.

Questo beneficio è soprattutto a carico del fegato, che in tutte le occasioni in cui il nostro organismo deve eliminare delle sostanze tossiche ha sempre la peggio. Infatti, se l'eme arrivasse tutto insieme nel fegato, dove normalmente viene riciclato, questo non riuscirebbe a sopportare il carico di lavoro e a controllare lo stress ossidativo. Emopexina ed aptoglobina funzionano allora come dei piccoli serbatoi: catturano tutto l'eme in circolazione e solo quando la concentrazione nel fegato scende al di sotto di un certo livello lo liberano. Così il fegato può lavorare con un ritmo normale riciclando l'eme un pò per volta.

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