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Protéus: la grafica virtuale al servizio della prevenzione medica.

La colonscopia virtuale: cos'è e l'abbinamento ai programmi CAD-COLON

E’ una nuova tecnica di studio. Utilizza i dati ottenuti da un esame di tomografia computerizzata (TAC). Effettuato dopo aver introdotto aria nell’intestino tramite una piccola sonda rettale. Le immagini ottenute sono inviate ad una stazione ed elaborate con un software che permette di produrre immagini bi e tri dimensionali. Il radiologo ha così la possibilità di osservare le ricostruzioni e di navigare virtualmente nel colon. I polipi ed i tumori si riconoscono in quanto sporgono dalla parete interna del colon e ne determinano l’inspessimento. Per preparare la visita è sufficiente che il paziente beva una piccola quantità di mezzo di contrasto prima dell’esame. Per questo l’esame virtuale è generalmente meglio accettato di quello tradizionale.

E’ il test non invasivo che dà i migliori risultati.

La colonscopia virtuale evidenzia l’85-90% dei tumori clinicamente significativi, quelli con diametro di almeno 10 millimetri. I tumori od i polipi più piccoli, i meno pericolosi, sono più difficili da vedere.

Questo esame, a parere degli addetti ai lavori, ed indicato nei seguenti casi.

• Nei pazienti con disturbi intestinali, anemia, sangue nelle feci, nei casi in cui la colonscopia tradizionale fallisce, nei soggetti fragili o in chi si rifiuta di fare la colonscopia

• Negli Stati uniti questo tipo di esame è già proposto per le persone che non hanno disturbi ma che hanno un rischio aumentato, le persone di età superiore ai 50 anni.

In Italia si usa anche per i soggetti ad alto rischio

Fino a poco tempo fa non era chiaro se la colonscopia potesse essere utile anche per i soggetti con rischio aumentato di contrarre il cancro al colon retto. Da poco è stato completato uno studio multinazionale IMPACT (Italian Multicentre Polyp Accuracy CTC study) patrocinato dalla Società Italiana di Radiologia Medica e dalla società Italiana di Gastroenterologia, col finanziamento della Fondazione CRT di Torino, dall’AIRC e dalla Regine Piemonte. Allo studio, coordinato dall’IRCC (dott. Daniele Regge) e dal prof. Giovanni Gandini dell’Università di Torino, hanno partecipato 12 centri Universitari ed Ospedalieri. Sono stati arruolati 937 pazienti a rischio, si tratta dell’unico progetto europeo di validazione di un test radiologico per la diagnosi del cancro colon rettale. I risultati evidenziano l’accuratezza diagnostica della colonscopia virtuale. Che rileva il 91% dei tumori al colon retto con diametri di almeno un centimetro, cioè quelli considerati più a rischio secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute. colon5

La diagnosi assistita dal computer o CAD potenzia l’efficacia della colonscopia virtuale.

I sistemi di diagnosi assistita dal computer, o CAD, sono piattaforme informatiche che aiutano il radiologo nella diagnosi, evidenziando le più probabili sedi di malattia, o “suggerendo” la natura benigna o maligna di un reperto. La Colonscopia Virtuale, pur essendo considerata una metodica innovativa, è da tempo utilizzata negli ospedali di tutto il mondo. Ma ha alcuni problemi. A causa di alcune caratteristiche intrinseche: come il tempo impiegato dal radiologo nell’analisi di moltissime immagini, più di mille per paziente; il calo del livello di attenzione del radiologo che si registra fisiologicamente dopo un certo numero di letture e può incidere sulla precisione della diagnosi. Il CAD COLON viene considerata la grande evoluzione della colonscopia virtuale, in quanto risolve tutti i limiti che ne hanno frenato la diffusione su larga scala.

La diagnosi definitiva, ovviamente, spetta sempre al radiologo. Che deve decidere se accettare o no i suggerimenti del CAD. Nel caso della colonscopia virtuale, il CAD si riferisce ad un modello computerizzato che rileva automaticamente una serie di sospetti polipi, li segnala al radiologo al quale spetta determinare quali segnalazioni sono lesioni del colon, e quali falsi positivi del sistema. E’ possibile quindi migliorare le prestazioni della colonscopia virtuale identificando tumori che non sono stati visti dal radiologo, con una diminuzione dei tempi di lettura dell’esame.

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