Dossier

Protéus: la grafica virtuale al servizio della prevenzione medica.

I commenti sul progetto

Per l’assessore all’Innovazione, Università e Ricerca della Regione Piemonte, Andrea Bairatibairati è un progetto importante, “in quanto mette in relazione le istituzioni pubbliche, le imprese ed i ricercatori”, augurandosi che non sia un caso isolato, ma che possa essere trasposto in molti altri casi, “per attuare una vera relazione tra le politiche della ricerca e quelle della salute”.

Artesio assessore Sanità Regione Piemonte Sulla stessa linea l’assessore alla Tutela della Salute Eleonora Artesio: ”Protéus e’ molto importante per la prevenzione secondaria, la sperimentazione può giocare un ruolo fondamentale per le politiche di prevenzione. E’ una metodica meno invasiva e quindi più facilmente accettata dai pazienti".

Contributo fondamentale da parte del Centro di Candiolo, che grazie al team del prof. Daniele Reggeregge2 , direttore della radiologia dell'IRCC, ha progettato il protocollo scientifico. “Siamo partiti dall’ipotesi di verificare se un test radiologico possa essere utile e di conseguenza integrarlo nei test già in uso”.

Questo tipo di cancro – spiega lo scienziato - coinvolge 300.000 persone. Nel 50% dei casi è mortale, spesso perché diagnosticato tardi. In Piemonte ci sono 3600 nuovi casi ogni anno, con un costo medio/paziente per la Sanità di circa 30.000 Euro. E’ prevedibile che nei prossimi 10 anni, si possa arrivare con una prevenzione efficace che punta a scovare e togliere chirurgicamente gli adenomi”, le lesioni che potenzialmente si possono trasformare un carcinomi, fino a ridurre la mortalità del 90%.

Il dottor Regge continua spiegando che il Piemonte è già coperto da screening, ma i test utilizzati, come il sangue occulto delle feci, oppure la sigmoidoscopia (che copre però soltanto metà colon) sono limitate e la colonscopia completa non è ben accettata dalle persone, in fase di screening preventivo.

Questa nuova tecnica, la colonscopia virtuale, si ottiene dall'elaborazione al computer dei dati ottenuti dalla tomografia e dalla tac.

Si esegue una Tac, dividendo la zona da esaminare in fette, il computer elabora i dati e produce una rappresentazione in 3d del colon dove è possibile navigare all’interno, scoprendo così la presenza di polipi. La sensibilità è del 91%, in Europa.

Le questioni aperte dello screening riguardano il tasso di partecipazione, non c’è un confronto diretto tra il test tradizionale e quello virtuale.

Ci sarà un centro di telediagnosi, che servirà anche gli ospedali periferici. Essi invieranno i dati al centro dove verranno esaminati da un tecnico esperto assieme ad una diagnosi assistita dal computer (il CAD COLON), il limite è quello che i polipi più piccoli (minori di 10 mm) vengono letti male. "Pochi sanno leggere i dati a tre dimensioni per questo c’è l’assistenza del computer che colora in modo diverso i supposti polipi".

Aggiunge il prof. Silvio AIME, responsabile del Centro Imaging Molecolare dell'università di Torino, "La sfida è quella di lavorare per rendere quantitativo un esame radiologico. Proteus sarà all’MBC perché l’imaging è strategico nella ricerca biomedica. Si stanno sviluppando sonde che rilevano immagini a livello molecolare, l’obiettico è quello di riuscire a visualizzare il metabolismo di una cellula". Per ultimo interviene il dottor Davide Dettori,dettori responsabile e tra i fondatori di im3D, Medical Imaging Lab, che ha messo a punto il programma informatico CAD-COLON: "La società si occupa di sistemi di diagnostica per immagini, focalizzata sulla prevenzione oncologica. Si acquisiscono immagini sofisticate, si interpretano con lo scopo di dare il maggior numero di informazioni al medico.

Il progetto è nato nel 2004. Il prototipo è stato presentato a Chicago nel 2004.

La ditta ha certificato la tecnologia. Gli investimenti per il futuro sono cospicui, ed al momento sono state fatte 23 installazioni di cui 5 all’estero. Sarà la prima volta al mondo che verrà utilizzata come mezzo di screening".

Suggerimenti