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Notizia del 10/02/2006

Tutte le proteine del mondo, dietro casa

La proteomica in Piemonte: una giornata per fare il punto

Cisteina (uno dei 20 aminoacidi costituenti le proteine) - struttura molecolare. Quali proteine sono coinvolte nel Morbo di Parkinson? E quali permettono a certi batteri di degradare il petrolio? A queste domande si è tentato di dare una risposta venerdì 20 gennaio, nel corso di una giornata di studio dal titolo “La proteomica in Piemonte, acquisizioni e sviluppi nei settori ambientale, clinico e alimentare”.

L’incontro, promosso dalla IPSO (www.ipsoc.it) e dalla Fondazione per le Biotecnologie (www.fobiotech.org), si è svolto presso il Dipartimento di Igiene Sanità pubblica e Microbiologia dell’Università di Torino nell’aula dedicata al prof. Giorgio Cavallo.

La proteomica è quella giovane scienza che studia le proteine presenti nelle cellule in un dato istante della loro vita ed attività metabolica, (le proteine possono essere per esempio la chiave per comprendere i meccanismi di insorgenza delle malattie). Nato nei primi anni ’90, tale ambito scientifico ha già trovato spazio e vaste applicazioni nei campi più svariati, dalla microbiologia alla clinica. La giornata si è perciò svolta su un doppio filone: la proteomica dei microrganismi e quella dell’uomo.

Nel primo intervento della giornata sono state presentate ben 35 proteine batteriche appena scoperte coinvolte nella degradazione degli idrocarburi del petrolio, potenzialmente preziose per ridurre l’inquinamento ambientale, e sono stati illustrati studi su protozoi utili come bioindicatori della presenza di mercurio e su quei batteri responsabili della presenza di amine bioattive in alimenti. Sempre negli alimenti, si possono trovare anche proteine che svolgono il ruolo di allergeni, a cui è stato dedicato uno studio che è stato presentato. Altrettanto vario è stato l’approfondimento sulla proteomica dell’uomo. Ad esempio si è parlato del ruolo della sinucleina e di altre piccole molecole nel morbo di Parkinson e di quali proteine caratterizzino il carcinoma del pancreas. Inoltre, sono state presentate ricerche sulle malattie infiammatorie croniche del polmone e sui tumori neuroectodermici infantili. Affascinanti, infine, le ricerche condotte sulle modifiche che regolano l’attività delle proteine, come la fosforilazione, viste sia in un’ottica di ricerca di base sia nell’ambito dello studio dei linfomi.

Nella giornata di studio è stato quindi dipinto lo stato dell’arte a trecentosessanta gradi sulla proteomica in terra subalpina, con un occhio di riguardo per i giovani scienziati. Il convegno, infatti, ha visto come relatori docenti universitari e del CNR come la Prof.ssa Pessione, il Dott. Novelli e il Dott. Conti, ma anche giovani e validi ricercatori come la Dott.ssa Tomaino e il Dott. Mazzoli.

Forse anche per questo l’evento ha permesso ai numerosi ricercatori e studenti presenti di familiarizzare con le nuove tecniche della proteomica, fornendo in abbondanza quegli spunti, quelle idee e quelle occasioni di incontro su cui si basa la ricerca scientifica.

La IPSo (Italian Proteome Society) si propone come strumento di coordinamento, in stretta collaborazione con altre società del proteoma sia italiane che europee che mondiali, della ricerca sul proteoma.

La Fondazione per le Biotecnologie (www.fobiotech.org) è una organizzazione senza scopo di lucro e ben radicata nel territorio, che da 15 anni opera nella formazione avanzata nel settore delle Scienze della Vita, senza tralasciare l’area della divulgazione scientifica per il pubblico e per le scuole.

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