Dossier

L'Italia nello spazio

Umberto Guidoni

Umberto Guidoni è nato a Roma nel 1954, è sposato e ha un bambino di nove anni. Dopo la maturità classica, Guidoni si iscrive alla facoltà di Fisica presso l’Università La Sapienza di Roma. Dalla laurea in poi, il suo cammino scientifico di ricerca non sarà mai interrotto.

Sono i suoi studi sul plasma, e sull’elettricità che gli permettono di partecipare alla prima missione spaziale, nel 1992. In effetti, il ruolo di Umberto Guidoni nelle missioni spaziali è quello dello scienziato di bordo. Poiché scienziato lo è sempre stato: dapprima nel Cnen, il Comitato nazionale per l’energia nucleare, con una borsa di studio, poi ricercatore dell’Enea, l’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, presso la Divisione Energia Solare.

Nel 1984 diventa ricercatore presso l’IFSI, Istituto di fisica dello spazio interplanetario, un istituto del Cnr che svolge prevalentemente attività spaziale. Diviene co-investigatore di RETE, Research on Electrodynamic Tether effects, uno degli esperimenti scientifici del TSS, Tethered Satellite System, ovvero gli esperimenti con i satelliti “a guinzaglio”. Per questo esperimento organizza l’attività di sviluppo e integrazione e realizza il “Ground support equipment”.

Nello stesso periodo collabora alla messa a punto di una camera al plasma per simulare in laboratorio i fenomeni elettrodinamici connessi con il TSS. In tale ambito si occupa dello sviluppo dei “plasma contactors”, apparecchiature che prevengono l'accumulo di energia elettrostatica sulle navicelle spaziale attraverso l'espulsione di gas ionizzati, per applicazioni spaziali nella ionosfera. Nel 1988 diventa Project Scientist di RETE, organizzando i vari test del satellite e curando la pianificazione delle operazioni di volo.

Nel 1989 Guidoni è selezionato dall’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, insieme a Franco Malerba come “Payload Specialist”, ovvero scienziato di bordo, per la prima missione del TSS. Successivamente viene trasferito presso il Centro Astronauti del Johnson Space Center della NASA a Houston. Durante la missione STS-46/TSS-1, assiste da terra gli esperimenti che vengono effettuati in orbita. Membro dell’equipaggio in orbita, in quella occasione, è Maurizio Cheli.

Nel 1995, Guidoni è selezionato per il suo primo volo spaziale come Payload Specialist e, dopo l’addestramento, il 22 febbraio 1996 decolla per il suo primo volo, a bordo dello Space Shuttle Columbia, nella missione STS-75/TSS-1R. Nei 16 giorni di permanenza nello spazio, durante le 252 orbite e percorrendo 6.5 milioni di miglia in 377 ore e 40 minuti, Guidoni segue gli esperimenti elettrodinamici del satellite TSS posizionato a circa 20 km dalla navetta, che dimostrano, per la prima volta, la generazione di potenza elettrica nello spazio.

Nel 1996 comincia una nuova fase di addestramento in preparazione per le operazioni a bordo degli Space Shuttle e della futura ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Completato il corso, Umberto Guidoni diventa il primo astronauta italiano a conseguire la qualifica di “Mission Specialist” ovvero di astronauta professionista in grado di volare a bordo della Stazione Spaziale. Cosa che ha fatto il 19 aprile 2001, con lo Space Shuttle Endeavour, 40 anni dopo il primo volo umano, quello di Yuri Gagarin del 12 aprile 1961. Guidoni

Guidoni è stato accompagnato dall’entusiasmo non solo italiano, ma di tutta l’Europa come primo astronauta europeo nella ISS. La missione STS-100 – durata dal 19 aprile al 1 maggio 2001 - ha consentito il trasporto del modulo logistico pressurizzato Leonardo costruito in Italia e del braccio robotizzato canadese ERA, entrambi elementi ESA della Stazione Spaziale. In occasione del lancio, l’ESA ha organizzato anche un filo diretto tra Guidoni e i supporters di tutto il mondo, via posta elettronica. Umberto Guidoni ha lasciato il Corpo Astronautico Europeo nel Giugno del 2004.

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