Progetto NIS, Nanostructured Interfaces and Surfaces
Degli 11 Centri di eccellenza nazionale creati dal Miur con il Piano nazionale della ricerca del 2001 (secondo bando) solo il piemontese Nis (Nanostructured Interfaces e Surfaces) è oggi autonomo e vivace.
Il progetto NIS, che coinvolge chimici, fisici e biologi di vari Dipartimenti dell’Università di Torino e dell'Università del Piemonte Orientale, è infatti diventato una tra le principali realtà della ricerca sulle nanotecnologie in Italia.
Si occupa dello studio delle superfici e delle interfacce tra le diverse fasi all'interno dei materiali. Qui infatti, sulla scala molecolare dell’ordine del nanometro (un miliardesimo di metro), avvengono i fenomeni fisici e chimici che determinano le proprietà finali dei materiali.
Le nanotecnologie hanno come obiettivo la realizzazione di oggetti e di materiali con particolari qualità meccaniche, chimiche, ottiche, elettriche e magnetiche.
Questo ramo della scienza, nato da pochi decenni, ha un numero sempre crescente di applicazioni; perciò la ricerca universitaria procede in stretta collaborazione con aziende dei settori più disparati: manifatturiero, metalmeccanico, metallurgico, tessile. Spesso partendo da lavorazioni che vengono considerate mature e prive di prospettive, con l'introduzione delle nanotecnologie si aprono nuove prospettive di ottimizzazione economica e maggiore sostenibilità produttiva.
Siamo andati a esaminare qualche esempio concreto di queste nanotecnologie di cui tanto si sente parlare.