Dossier

Dove e come la ricerca può migliorare la vita urbana

Motori e carburanti

L’etanolo è il biocombustibile che sta dando i migliori risultati come sostitutivo dei carburanti di origine fossile: utilizzato miscelato alla benzina o venduto sotto forma di E85 (85 per cento etanolo), consente di migliorare le prestazioni del motore e di rispettare i criteri relativi alle emissioni. Su questo punto ci sono però ancora pareri discordanti: i detrattori affermano che in effetti le emissioni uguagliano o superano quelle delle benzina, i sostenitori che la CO2 rilasciata dal bioetanolo altro non è che quella precedentemente assorbita dalla fotosintesi nelle coltivazioni dedicate e quindi non deve essere conteggiata.

Celle a combustibile per macchina a idrogeno Presso alcune prestigiose università statunitensi (Ohio State University, University of Minnesota e Gas Technology Institute) i ricercatori sono al lavoro per progettare sistemi per trasformare l’etanolo in idrogeno, ritenuto il carburante del futuro perché utilizzabile nelle celle a combustibile. In Italia, presso il laboratorio di Frascati dell’Enea, vengono intanto condotte prove per la caratterizzazione di un reattore a membrana da utilizzare nella trasformazione.

Per le nuove tecnologie anche nuove materie prime, in modo da superare alcune problematiche legate alla produzione di idrogeno da etanolo. Come confermato alla Conferenza Internazionale di Washington sull’Energia Rinnovabile 2008, il ricorso alle biomasse vegetali legnocellulosiche piuttosto che alle tradizionali provenienti da canna da zucchero e mais potrebbe portare a più benefici: riduzione del gas serra - circa l’85% in meno delle emissioni da combustione di benzina -, minore consumo di petrolio necessario per realizzare la trasformazione, eliminazione della competizione con la produzione alimentare, e, per finire, biomasse ottenute facendo minore ricorso alle risorse idriche ed ai mezzi tecnici, come i fertilizzanti.

Catena di montaggio d’auto robotizzata Per le auto tradizionali, la Commissione Europea ha adottato la cosiddetta normativa Euro 5, che prevede nuovi parametri per l’omologazione delle vetture nuove a partire da settembre 2009. Le Euro 5 diesel dovranno ridurre dell’80% le emissioni di polveri sottili e del 20% quelle di ossido di azoto, mentre per i motori a benzina le norme sono ancora più restrittive. Per cercare di ridurre drasticamente il problema dello smog e della qualità dell’aria nelle città è già comunque previsto, per il 2014, l’adozione dello standard Euro 6, con ulteriore abbattimento degli ossidi di azoto. Dal punto di vista tecnologico, si ritiene che il principale contributo all'abbattimento delle PM10 potrà essere fornito dalla diffusione dei filtri per le automobili diesel, ritenute maggiormente responsabili dell'inquinamento veicolare urbano da polveri sottili. Tra le auto innovative, ad emissioni zero, una particolare attenzione è riservata dalla ricerca piemontese alle auto elettriche e ad energia solare.

Per approfondimenti

Celle a combustibile http://www.petrolvilla.it/redazionale/3/art08.htm

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