Dossier

La rivoluzione della musica digitale

Lo streaming: il futuro di radio, TV e informazione?

La rivoluzione digitale ha sconvolto totalmente i metodi di accesso alla cultura musicale. Anche i siti ufficiali delle band musicali o dei negozi online permettono l’ascolto di piccole demo delle tracce audio dei Cd in commercio. In questo caso non si ha a che fare con gli mp3, ma con altri standard di compressione che permettono il cosiddetto streaming-audio.

Grazie ad applicazioni freeware come RealOne Player e Microsoft Windows Media Player si possono riprodurre quasi tutti i tipi di formati digitali presenti sul Web. I siti non fanno altro che rendere disponibili file multimediali che l’utente è in grado di riprodurre durante le sessioni online sul proprio player installato sul Pc. In questo caso non è possibile né scaricare, né masterizzare il file musicale: questo è “trasmesso” online e prevede che l’utente sia connesso a Internet per poter essere fruito.

Pur essendo un’invenzione più vecchia dell’mp3, lo streaming sta vivendo una nuova giovinezza, merito soprattutto della diffusione delle reti a banda larga. Sono, infatti, sempre più i siti che mettono a disposizione degli utenti contenuti multimediali in streaming, sia audio che video. Siti di informazione come la Cnn o veri e propri servizi generalisti come America On Line e Yahoo, permettono agli utenti di accedere a canali radio, video-news, notizie e dirette sportive, concerti online, ecc. Solitamente i servizi di qualità in streaming si pagano sotto forma di abbonamento mensile e lentamente si stanno trasformando in validi sostituti della radio e della TV tradizionali.

Indubbiamente lo streaming presenta numerosi vantaggi per chi eroga contenuti multimediali online, visto che è praticamente a prova di pirateria. In compenso lo streaming cambia notevolmente il consumo multimediale degli utenti che, rispetto al download di mp3 passano da una filosofia fondata sul possesso della musica a una basata sulla fruizione della musica. Il prodotto-musica, quindi, diventa sempre più un servizio.

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