Dossier

Da dove vengono pioggia e bel tempo?

La raccolta dei dati, pezzo forte della previsione

Come dire quanto è importante lo stadio di osservazione delle situazioni iniziali per formulare previsioni. Stazione meteo Perché ad una informazione di base imprecisa corrisponde una previsione per le scadenze lontane che può scartare significativamente dalla realtà. A questo riguardo, la meteorologia non ha smesso di fare progressi. Gli strumenti utilizzati per misurare lo stato dell’atmosfera sono , nelle versioni base delle circa 12.000 stazioni meteo al suolo, gli stessi di quelli adoperati in passato: il termometro per la temperatura, il pluviometro per le precipitazioni, l’anemoscopio e l’anemometro per la direzione e la velocità del vento, il barometro per la pressione, l’igrometro per l’umidità, il luxmetro per l’intensità dell’irraggiamento solare. A queste dodicimila stazioni bisogna aggiungere circa 800 stazioni oceaniche, installate su boe fisse o mobili. Tutte queste stazioni hanno però l’inconveniente di rilevare i dati solo ad alcuni metri di distanza dalla superficie terrestre.

Per aggirare il problema, i meteorologi hanno inventato i palloni sonda, delle stazioni meteo sospese che s’innalzano in cielo e si girano secondo il vento. Pallone radiosonda Munita di un emettitore radio e di un sistema GPS, la stazione meteo aerea invia , ogni dieci secondi, le informazioni in tempo reale, sia sullo stato di quanto la circonda che sulla sua localizzazione. Quanto al pallone, generalmente riempito con idrogeno, s’innalza ad una velocità di circa 5 metri al secondo e finisce sempre per scoppiare intorno ai 30.000 metri d’altezza, a causa della differenza di pressione tra l’interno e l’esterno. La sonda finisce allora il suo lavoro e ricade al suolo, rallentando la caduta con un piccolo paracadute predisposto per rallentarne la velocità. Un grosso punto di debolezza delle previsioni riguarda l’analisi delle precipitazioni. Anche se non ancora sufficienti a risolvere il problema, i radar meteorologici hanno già permesso importanti passi avanti. Ad intervalli regolari, ogni 5-10 minuti, essi inviano onde elettromagnetiche che, quando incontrano delle precipitazioni, vengono riflesse con intensità variabile, proporzionale alla dimensione e all’intensità delle precipitazioni stesse. In funzione dell’onda di ritorno, gli esperti in previsioni possono visualizzare il tipo di precipitazione, la sua posizione geografica e la direzione secondo la quale si sta muovendo.

Per approfondimenti

Stazioni meteo Piemonte http://www.regione.piemonte.it/meteo/pluviometri/index.htm

Palloni sonda http://www.gaus.it/ricerche/palloni_sonda.htm

Radar meteorologici http://www.eurometeo.com/italian/radar

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