Dossier

Il dialogo fra Pauli e Jung: le strane coincidenze tra fisica e inconscio

Il dialogo fra Pauli e Jung: le strane coincidenze tra fisica e inconscio

Un breve saggio sulla corrispondenza e gli studi incrociati di Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung

Siamo all'inizio degli anni 1930: da pochi anni si è giunti alla definitiva formulazione della Meccanica Quantistica, nella cosiddetta "Interpretazione di Copenaghen", a cui hanno partecipato i più grandi fisici del tempo, da Schrödinger a Heisenberg, da Bohr a Dirac.

Wolfgang Pauli è un giovane fisico di origine austriaca; il suo nome è legato principalmente al "principio di esclusione", ma anche a importanti lavori sulla teoria della relatività.

Negli stessi anni la psicoanalisi, nata alla fine del secolo precedente per opera di Freud, viene originalmente rielaborata e interpretata da Carl Gustav Jung.

Carl Gustav Jung

Tra i due incomincia un intenso scambio epistolare, che proseguirà per diversi anni e porterà anche alla pubblicazione del libro Naturerklärung und Psyche (Spiegazione della natura e psiche) del 1952.

Cosa spinge Pauli e Jung ad avvicinarsi e a dialogare, confrontando idee appartenenti a saperi tanto diversi? "E' stata la concordanza di senso di idee che si sono presentate in rami diversi del sapere quasi simultaneamente, la loro sensibile coincidenza, che mi ha indotto a uscire fuori dalla mia stretta specializzazione" scriverà Pauli molti anni dopo.

In effetti, grazie alle riflessioni e al continuo confronto di idee che avvenne tra Pauli e Jung nell'arco di quasi un ventennio, i percorsi della fisica dei quanti e della psicoanalisi sembrano intrecciarsi in più punti.

Frutto di questo scambio, come già accennato, è il libro Naturerklärung und Psyche, che si compone di due saggi: "La sincronicità come principio di nessi acausali", scritto da Jung, e "L'influenza delle immagini archetipiche sulle teorie scientifiche di Keplero", opera di Pauli. Nonostante i due saggi siano stati pensati per essere pubblicati insieme, in Italia abbiamo soltanto la traduzione del primo. È dunque più difficile cogliere il senso della collaborazione tra Jung e Pauli, che cercheremo qui brevemente di chiarire.

Nel corso degli anni, Pauli affianca ai suoi contributi alla fisica dei quanti una continua riflessione filosofica sulla portata e sui limiti della scienza, soprattutto per quanto riguarda la neonata teoria dei quanti. Questa teoria, pur essendo capace di prevedere molti risultati sperimentali, lascia tuttavia aperti alcuni problemi: il mondo microscopico sembra obbedire a leggi diverse rispetto a quello macroscopico e gli scienziati si trovano in difficoltà quando cercano di descriverlo usando i concetti della fisica classica.

Nello stesso periodo, Jung sta portando avanti le sue ricerche sulla relatività delle categorie spazio-temporali all'interno dell'inconscio e sull'esistenza di un legame, che egli definisce "di sincronicità", tra fenomeni fisici e psichici, non riconducibile a un rapporto di causa-effetto. Egli si trova così a interessarsi ai risultati della fisica quantistica e a discuterne con alcuni fisici le conseguenze, le quali sembrano confermare alcune sue ipotesi.

Da leggere

C. G. Jung, La sincronicità come principo di nessi acausali, Boringhieri, Torino, 1980

C. Meier, Il carteggio Pauli-Jung, Roma, 1999

W. Pauli, The interpretation of Nature and Psyche, in Writins on Physics and Philosophy, Springer Verlag, Berlin, 1994

W. Pauli, Fisica e conoscenza, Boringhieri, Torino, 1964

Un sito dedicato a C.G. Jung: Analytical Psychology and Culture

Suggerimenti