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Ecologia quotidiana

Ecologia quotidiana

Dalla conferenza sui cambiamenti climatici, indetta dall’Onu a Parigi a fine gennaio 2007, è giunto un messaggio forte e chiaro: nel riscaldamento globale la responsabilità umana è dieci volte maggiore di quella legata a cause naturali. I governi non hanno più alibi e tutti dobbiamo darci da fare.

Dalla Conferenza sui cambiamenti climatici indetta dall'Onu a Parigi a fine gennaio 2007, è giunto un messaggio forte e chiaro: nel riscaldamento globale la responsabilità umana è dieci volte maggiore di quella legata a cause naturali. I governi non hanno più alibi e tutti dobbiamo darci da fare. Perché anche i singoli possono fare la differenza, come spiega l’ecologista Bette Reese con arguta ironia: «Se sei convinto di essere troppo piccolo per essere efficace, allora non ti sei mai trovato nel letto con una zanzara!». Museo A come ambiente La provocazione è anche il motto del Museo A come Ambiente di Torino, il primo in Europa interamente dedicato alle tematiche ambientali: 1.300 mq di exhibit interattivi e multimediali che, solo nel 2006, hanno permesso a 45 mila visitatori di conoscere e sperimentare piccole azioni quotidiane “a impatto zero” sull’ambiente. Da quest’anno il Museo è anche il primo in Italia ad annullare l’anidride carbonica prodotta dalle proprie attività.

«Oltre a mostrare le buone pratiche da adottare, riteniamo doveroso applicarle per primi», spiega il direttore Carlo De Giacomi. «Così, per quanto possibile, utilizziamo lampade a basso consumo, limitiamo in termini orari l’illuminazione, stiamo attenti al riscaldamento, al flusso degli scarichi nei bagni e a tutti gli altri criteri suggeriti per i locali pubblici, fino a utilizzare un piccolo generatore eolico e, speriamo presto, celle fotovoltaiche. Nonostante queste attenzioni, emettiamo circa 100 tonnellate all’anno di CO2. Da gennaio 2007 abbiamo deciso di “compensare” anche questo valore, che è stato calcolato su base rigorosamente scientifica tramite il metodo “Clean planet” di Asja.biz, gruppo internazionale che da 12 anni produce energia elettrica da fonti rinnovabili ed è anche uno dei nostri soci ordinari». In pratica, il Museo si impegna a versare alla stessa Asja.biz una somma di denaro proporzionale alle proprie emissioni inquinanti, affinché la investa in produzione di energia “verde” e in programmi di ri-forestazione.

Per dare seguito alla propria impostazione divulgativa, quest’anno il Museo ha anche pubblicato un opuscolo di «ecologia quotidiana» per fornire consigli e indicazioni sulle buone pratiche da adottare. «Non si tratta né di una guida né di un manuale, non utilizza mai il “dovete” e non propone di salvare il mondo in 50 mosse», precisa De Giacomi. «Dà una serie di suggerimenti su ciò che è “possibile” fare senza rinunciare al proprio livello di comfort, partendo dall’eliminazione degli sprechi di cui siamo quotidianamente responsabili. Non c’è bisogno di diventare eroi, ma solo di compiere ogni giorno piccoli gesti nobili». E le occasioni sono davvero numerose. Provare per credere.

Per risparmiare sul riscaldamento domestico, ad esempio, è bene passare dal gasolio al metano; installare caldaie di nuova generazione («a condensazione») che recuperano il calore dei fumi di combustione; tarare i termostati tra i 18 e i 20°C; collocare i termosifoni lontano da finestre e fuori dalle nicchie in muratura; coprire gli spifferi; mettere i doppi vetri e isolare i sottotetti. ventilatore Per rinfrescarsi in modo “ecologico”, invece, è meglio ricorrere ai ventilatori più che ai condizionatori d’aria. In cucina, poi, è consigliabile far bollire l’acqua in pentole dotate di coperchio (per 3 litri bastano 10 minuti contro 13) e preferire il forno a gas a quello elettrico, che consuma il triplo di energia. È bene usare gli elettrodomestici preferibilmente di notte, quando la corrente costa meno; far girare la lavatrice a pieno carico e a temperature non superiori ai 40-60°C; posizionare il frigorifero lontano da fonti di calore, non lasciarlo aperto più del necessario e sbrinarlo regolarmente; spegnere dall’interruttore principale tv e videoregistratori, che in modalità stand by consumano fino a 100 Kw all’anno. E poi, ancora, è utile sostituire le lampadine a incandescenza con quelle a fluorescenza; spegnere la luce ogni volta che ci si assenta da una stanza; tinteggiare le pareti di casa e degli uffici con colori chiari (il bianco riflette l’80 per cento della luce).

tram a Torino Sul fronte dei trasporti, a parte l’invito “scontato” ad andare di più a piedi e in bici e a usare mezzi pubblici, il consiglio è comprare autovetture più piccole e leggere (che consumano e inquinano meno); usare sempre le marce più alte; rispettare i limiti di velocità (viaggiando a 110 km/h anziché a 130 si consuma il 18 per cento in meno di carburante); controllare la pressione dei pneumatici; sostituire il filtro dell’aria a scadenze regolari; offrire e chiedere passaggi a colleghi di lavoro. rubinetto casa Altrettanto numerosi i suggerimenti per ridurre i rifiuti, per non sprecare l’acqua e non “sporcarla” inutilmente, per abbattere l’inquinamento acustico e quello elettromagnetico.

«Per cambiare l’automatismo delle nostre abitudini», spiega ancora De Giacomi, «abbiamo bisogno di informazioni corrette, che ci consentano di conoscere le conseguenze di ogni azione in termini di danni ambientali. D’altronde essere più consapevoli permette di indossare di tanto in tanto il cappello del potere o, almeno, condizionare chi lo indossa abitualmente». Il “Quaderno” del Museo è prodigo di consigli anche per gli enti pubblici, perché «le scelte dei singoli non dovrebbero prescindere dall’esempio e dal supporto di quelle collettive». Valga per tutti l’esempio dell’inquinamento da traffico urbano: per arginarlo è bene che i Comuni impongano il blocco delle automobili più vecchie, ma è altrettanto importante che loro per primi facciano circolare mezzi pubblici “ecologici”.

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