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Riciclaggio. Materiali, tecnologie e prodotti

Riciclaggio. Materiali, tecnologie e prodotti

I consumi sempre maggiori di una società in rapida crescita impongono la necessità di risparmiare materie prime e di "riutilizzarle", laddove possibile. Dall'oggetto di uso quotidiano alla creazione di design: un excursus attraverso il processo e i prodotti del riciclo.

Uno studio recente condotto dalla Federazione italiana delle industrie delle acque minerali naturali, delle acque di sorgente e delle bevande analcoliche ha dimostrato che gli italiani sono i maggiori consumatori di acqua in bottiglia, ben 178 litri annui pro capite. Un dato che può essere letto anche in termini di materiali necessari a realizzare le stesse bottiglie e gli imballaggi in cui l’acqua è contenuta, traducibile in un parallelo impiego di plastica e di vetro che si attesta per entrambi intorno ai 3 milioni di tonnellate. Numeri che inducono a riflettere sugli enormi consumi di materie prime che caratterizzano la società moderna e sulla conseguente necessità di recuperare e reimmettere nel circuito della produzione i prodotti a fine vita, così da ridurre la massa di rifiuti generata annualmente e permettere in parallelo la riutilizzazione delle stesse materie prime.

In questo solco di pensiero si inserisce la pratica del riciclaggio dei rifiuti, intesa come l’insieme delle strategie volte a recuperare materiali dai rifiuti per riutilizzarli a fini produttivi e evitarne lo smaltimento alternativo in discariche o inceneritori. Il massiccio aumento dei consumi e l’inarrestabile crescita del fenomeno dell’urbanizzazione hanno infatti generato il problema di una sempre maggiore quantità di residui civili e industriali da trattare o stoccare in spazi progressivamente più limitati.

Discarica Le discariche sono diventate una soluzione sempre meno praticabile. Cresce sempre più la difficoltà a individuare aree abbastanza vaste per contenere la massa di rifiuti prodotta quotidianamente che non vada a impattare con la qualità ambientale dei centri abitati situati nelle immediate vicinanze. Lo stoccaggio in zone specifiche è infatti inevitabilmente causa di problemi di inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua dovuto alla decomposizione e al degradamento dei rifiuti e determina altresì lo spreco di materiali che potrebbero in gran parte essere riutilizzati.

Inceneritore Un’alternativa è rappresentata dagli inceneritori, impianti di smaltimento che prevedono la combustione controllata dei residui solidi urbani e che sono anche definiti termovalorizzatori, in quanto utilizzano parte del calore generato nel processo di incenerimento dei rifiuti per produrre energia termica o elettrica. Tuttavia, il termine termovalorizzatore è spesso fortemente criticato perché il recupero e la riutilizzazione sono più valorizzanti dell’incenerimento e perché l’attività di combustione produce scorie e ceneri che devono essere smaltite in apposite discariche.

Alla luce di queste considerazioni, la strada del riciclaggio diventa quella più interessante da percorrere in termini di risparmio di materie prime e di salvaguardia dell’ambiente.

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