Dossier

Sogno o son desto? Approccio scientifico alla macchina dei sogni

Conclusioni e ringraziamenti

Le due ricerche descritte, effettuate con approcci molto diversi – e questo è un loro punto di forza- , appaiono coerenti nel rafforzare l’idea di fondo che i meccanismi cerebrali alla base della peculiare esperienza mentale durante il sonno che chiamiamo “sogno” siano simili e in massima parte sovrapponibili ai meccanismi cerebrali di alcune attività cognitive cerebrali nell’individuo sveglio.

Gatto di SchrodingerLo studio, effetuato con l’utilizzo di recenti tecniche di neuroimmagine degli aspetti morfo-anatomici dei nuclei sottocorticali del cervello o dell’attività elettrica spontanea della corteccia cerebrale durante il sonno,  sembra fornire finalmente degli strumenti promettenti per risolvere alcuni dei problemi legati alle peculiarità dell’oggetto di indagine.

Lo studio scientifico della "macchina dei sogni" rappresenta, infatti, una forma di adattamento del Paradosso del gatto di Schrödinger (in figura), dal momento in cui pone intrinsecamente la necessità di alterare lo stato fisiologico in cui si trova l'individuo (dal sonno alla veglia), se si vuole ottenere il resoconto di sogno.

 

Ringraziamenti

Ho accolto con piacere l'invito da parte della redazione di torinoscienza.it,  anche per riconoscenza verso la Compagnia di San Paolo, il cui finaziamento all'interno del "Programma di Neuroscienze" ha contribuito a rendere possibili alcune delle ricerche descritte in questo articolo.

 

Prof. Luigi De Gennaro - Dipartimento di Psicologia - Sapienza Università di Roma

Web: http://w3.uniroma1.it/labsonno/Frameset1.htm

e-mail: luigi.degennaro@uniroma1.it

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