Dossier

Il miglioramento genetico nelle piante coltivate

Avanguardia italiana

Le istituzioni che si occupano di miglioramento genetico a livello di ricerca sono sparse in tutto il mondo.

In Italia, da quasi cinquant’anni, sono attivi gli Istituti di Ricerca e Sperimentazione Agraria, che lavorano al miglioramento genetico delle specie da ortive, delle colture erbacee e degli alberi da frutto. Gli Istituti Sperimentali per l’Orticoltura, oltre alla costituzione di nuove varietà e ibridi, lavorano con successo da anni con ditte sementiere, che forniscono il materiale genetico da combinare con linee selezionate per particolari caratteri, per esempio la resistenza genetica all’attacco di parassiti. In tempi più recenti gli Istituti si occupano anche del recupero e della valorizzazione del patrimonio genetico orticolo italiano, uno tra i più ricchi al mondo.

Le specie sulle quali si sono ottenuti i risultati più interessanti sono diffuse in tutte le regioni italiane.Punte di asparagi

Per l’asparago, gli studi sono stati condotti sulla varietà Precoce d’Argenteuil, molto diffusa in Emilia Romagna. Il miglioramento genetico è stato condotto con la tecnica della coltura in vitro, che ha permesso di ottenere una ricchissima collezione di cloni, dal cui incrocio si sono ottenuti ibridi di prima generazione con sole piante interamente maschili, più produttive. Con questa tecnica si sono già ottenuti quasi 4.000 ibridi, che presentano il carattere di resistenza alla cosiddetta ruggine, malattia dovuta all’attacco di un fungo. Alcuni degli ibridi ottenuti, caratterizzati da nomi tratti dalla mitologia, come Eros e Marte, sono già tra gli asparagi più coltivati nel nord Italia. Italo invece è la varietà appositamente costituita per l’ambiente mediterraneo.

Per il peperone gli obiettivi sinora considerati e conseguiti hanno riguardato la costituzione di linee resistenti a virus, funghi e nematodi, oltre che all’ottenimento di peperoncini piccanti adatti alla coltivazione nelle zone meridionali. Per questa specie, dotata di notevole eterogeneità del fenotipo, si sono anche intrapresi programmi di valorizzazione delle tipologie locali attraverso lo strumento della caratterizzazione genetica, programmi cui ha partecipato anche il Dipartimento di valorizzazione e protezione delle risorse agroforestali, Sezione di Genetica agraria dell’ Università di Torino.

Pomodoro San Marzano

Il pomodoro non può mancare nell’elenco delle specie migliorate. Solo negli ultimi 15 anni sono state costituite venti nuove varietà coltivate e, per quanto riguarda le tipologie locali raccolte dall’Istituto, ad oggi sono già più di 100. Per il pomodoro le combinazioni ibride hanno lo scopo di ottenere migliori caratteristiche qualitative e resistenza alle più diffuse fitopatie. Le linee pure disponibili consentono la coltivazione in pieno campo o in ambienti protetti, come le serre, di piante che producono frutti in cui sono migliorate la consistenza, la uniformità e la possibilità di conservarli a lungo.

Le tecniche di selezione assistita con marcatori molecolari, cioè quelle porzioni di DNA che in virtù della loro presenza contraddistinguono in modo univoco una specifica regione del genoma, l’inoculazione artificiale di patogeni e la coltivazione delle piante in campi infetti hanno permesso di ottenere ibridi con spiccate caratteristiche di resistenza.

Per approfondimenti:

Istituto di Scienze delle produzioni alimentari http://www.ispa.cnr.it/eng/index.php

Istituti di Ricerca e Sperimentazione Agraria IRSA http://www.inea.it/issds/Irsa.htm

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