Dossier

Scienze Botaniche a Torino tra Settecento e Novecento

L’Accademia delle Scienze e la rivoluzione scientifica nella Botanica negli anni 80 del XIX secolo

Orto Botanico al Valentino Giuseppe Gibelli si laurea in Medicina a Pavia ed è nominato Socio Ordinario dell’Accademia delle Scienze all’atto del suo insediamento come ordinario di Botanica (1881). Ha una lunga esperienza di ricerca pura e applicata a Pavia, Modena e Bologna ed è competente non solo di botanica, ma anche di chimica e farmacia. Gibelli introduce a Torino un nuovo modo di far ricerca fatto intravedere dal suo predecessore Arcangeli.

Quella del Gibelli è una vera rivoluzione conservatrice che porta al centro della botanica l’approccio del medico e botanico italiano Marcello Malpighi, il grande precursore del XVII secolo: lo studio delle forme microscopiche e delle loro funzioni alla ricerca dei fondamenti e delle differenze delle funzioni vitali degli organismi. L’impostazione della ricerca botanica seguita dal Gibelli deriva sia dal suo maestro all’Università di Pavia, Gasparrini, un profugo napoletano dopo i moti risorgimentali, sia dai suoi rapporti con la scuola botanica tedesca. Per questo si giova anche di una permanenza in Germania per impratichirsi di tecniche sperimentali di microscopia.

Il Gibelli trasforma la botanica che cominciava dagli anni Quaranta a liberarsi da una concezione puramente tassonomica e floristica in una scienza biologica che sfrutta le apparecchiature chimiche, fisiche e microscopiche per costruire modelli funzionali di piante e funghi e delle loro interazioni.

Egli è uno dei primi studiosi al mondo che abbiano lavorato sulla Biologia delle Simbiosi, ossia delle interazioni stabili tra organismi differenti. Un campo in grande sviluppo nella biologia attuale.

Gibelli infatti ebbe tramite l’Accademia delle Scienze e l’Accademia di Agricoltura (di cui fu socio dal 1878) e per la sua posizione di Ordinario di Botanica e Direttore dell’Istituto e Orto Botanico, proficui scambi e collaborazioni sia con H.A. De Bary, uno dei più importanti biologi tedeschi di cui era stato allievo, sia con il russo A.S. Famintsin, il primo simbiontologo. Gibelli lavorò assiduamente sulle simbiosi di piante, funghi e batteri. In questo campo egli è lo scopritore delle micorrize di cui pubblica presso l’Accademia delle Scienze il primo preparato microscopico nel 1874.

La sua lezione non andò persa, la scuola torinese di Botanica è fedele alla lezione di Gibelli nella persona di un allievo di Giovan Battista Delponte, il torinese Oreste Mattirolo (1857-1947), Accademico delle Scienze e per anni Presidente dell’Accademia di Agricoltura, Ordinario di Botanica dal 1894, prima a Bologna poi a Firenze, dal 1900 Ordinario di Botanica e direttore dell’Istituto e Orto Botanico dell’Università di Torino.

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