Dossier

I3P, Incubatore d'innovazione

… tanta avanguardia innovativa

Un esempio di spin off accademico ospitato presso l’Incubatore è offerto da un giovane gruppo imprenditoriale nato nel 2006 dal gruppo di ricerca avanzata in Geomatica del Dipartimento di Ingegneria del territorio, dell’Ambiente e delle Geotecnologie del Politecnico di Torino. I prodotti più recenti sviluppati dall’impresa, che si occupa di rilevamento, sono l’ortofoto di precisione e l’immagine solida.

Ortofoto di un muretto

In particolare, l’ortofoto viene utilizzata per rappresentare, in forma fotografica, la proiezione piana di un oggetto tridimensionale, mentre l’immagine solida, che deriva dall’integrazione del dato geometrico, rilevato con laser scanner terrestri, con l’informazione radiometrica RGB di immagini digitali ad alta risoluzione, permette di utilizzare un’immagine per misurare la posizione tridimensionale di punti. Si tratta di strumenti che permettono quindi di gestire l’immagine tridimensionale degli oggetti su supporti bidimensionali, agevoli nell’utilizzo e meglio comprensibili dagli utenti finali, con applicazioni in numerosi campi d’interesse, quali l’archeologia, l’architettura, la geotecnica, la geologia, la pianificazione ambientale e territoriale, ecc.

Ribbon di molecole proteiche Nel settore dell’informatica applicata alle scienze della vita opera una piccola società, ospitata attualmente dall’Incubatore, specializzata in bioinformatica strutturale. Il suo settore di attività riguarda la costruzione tridimensionale di molecole organiche complesse, come le proteine e gli enzimi, e la relativa analisi delle proprietà statiche e dinamiche, per allocazioni pratiche nel campo farmaceutico. La società, guidata da una laureata in chimica con dottorato di ricerca in chimica, trae le sue basi da 18 anni di esperienze maturate in laboratori di ricerca universitari, italiani ed europei. Nei suoi tre anni di vita ha sviluppato particolari competenze in campi specifici come la predizione della specificità enzimatica (proteasi, chinasi), utilizzando tecniche di clustering applicate alle strutture tridimensionali degli enzimi. Si tratta di una tipologia di predizione che può essere utilizzata dalle industrie farmaceutiche per impostare i primi stadi del processo di “drug design” (tecnica per l’identificazione e la progettazione di piccole molecole organiche dotate di attività nei confronti di sistemi bersaglio molecolari o cellulari). Altro fiore all’occhiello dell’azienda è la produzione di modelli tridimensionali relativi ad una classe di recettori farmacologicamente molto importanti (GPCRs), di cui non esiste la struttura tridimensionale sperimentale.

Per approfondimenti

http://www.i3p.it/imprese_ospitate

Clustering in http://it.wikipedia.org/wiki/Clustering

GPCRs in http://www.med.unifi.it/didonline/Anno-III/farmacologia/materiale/recettori_1.pdf

Suggerimenti