Keplero e gli artefatti seleniti
Non è un caso che ad inaugurare questo temerario filone di ricerca sia stato proprio uno dei Fondatori dell’astronomia moderna e uno dei principali propugnatori della teoria eliocentrica all’alba del Seicento. Johannes Kepler è il principe della speculazione matematica a sfondo metafisico, ed è sempre stato un fautore della vita extraterrestre nonostante l’avversione per l’universo infinito di Bruno.
L’autoinganno, in Keplero, è sempre molto sofisticato e poggia su solide basi analitiche e/o sperimentali, come testimonia la grande opera delle
Finalmente in grado di osservare con un
L’astronomo tedesco va per certi versi molto oltre la sobrietà galileiana, con un entusiasmo interpretativo a tratti vertiginoso: non solo la Luna è un mondo come la Terra, ma vi sono chiari indizi che esso possa essere abitato, nonostante le proibitive condizioni superficiali. Il passo sul cratere centrale del nostro satellite (riprodotto con bella evidenza sulle mappe di Galileo) è esplicito e rivelatore, incurante delle reazioni aristoteliche e della pericolosità teologica di certe affermazioni invise anche ai protestanti:
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Nasce così, a dispetto delle infinite critiche di scienziati e filosofi contemporanei e della scettica cautela galileiana, il germe di un’idea altamente contagiosa, ripreso in termini più generali in quel capolavoro di speculazione fantascientifica che è il
La luna e i suoi abitanti non erano fino ad allora una novità, ma la logica, la matematica e la fisica applicate all’indagine teorica sulla loro natura, la stessa possibilità di una verificabilità sperimentale della loro esistenza e della loro attività architettonica, irrompono nella Storia della Scienza catalizzando entusiasmi e stimolando ulteriori osservazioni.
Tra l’altro questo è uno dei migliori esempi di sperimentazione "guidata dalla teoria": la "volontà" di vedere qualcosa acquisisce un peso almeno pari all’oggetto della visione. La gestalt dell’osservatore entra in gioco in un classico caso di quello che gli inglesi chiamano
Il contesto, l’osservazione di dettagli fini di oggetti astronomici, è al limite delle capacità fisiologiche e tecnologiche, ma l’autorità dello scienziato coinvolto amplifica enormemente il risultato illusorio e crea un filone di ricerca avidamente seguito dalle generazioni successive.
Che l’ardita estrapolazione osservativa di Keplero non sia passata inosservata dai contemporanei è fuor di dubbio: la fertile immaginazione dei poeti (e di conseguenza l’attenzione di un pubblico più vasto e meno specialistico) è abbondantemente testimoniata dalla produzione letteraria del tempo. John Donne, con un interessante errore di attribuzione della "scoperta", parla nel 1611 di "
L’eco delle osservazioni di tali architetture ed artefatti si diffonde dunque incontrollabile, anche se non mancano ironia e scetticismo. Come nel memorabile