Il senso di Smilla per la scienza
Vive a Copenhagen con moglie e figli ma senza cellulare, senza auto, senza televisione e senza computer. E nonostante questa lontananza dalla tecnologia, lo scrittore danese Peter Høeg si distingue fra i contemporanei per l'interesse per la scienza e la capacità di sfruttarne le immagini. È vero, negli spunti narrativi di cui ha dato prova finora, i temi scientifici sono trattati con una certa leggerezza, tanto da rischiare di apparire banalizzati. Tuttavia va riconosciuto a Høeg il merito di cercare consapevolmente la sintonia con molte delle descrizioni del mondo proposte dalla scienza di oggi. E ancor di più: non sfrutta solo i risultati della scienza, ma cerca soprattutto di pescare direttamente nell’immaginario intorno alla scienza. Nelle immagini, nelle sensazioni che un teorema o un fenomeno fisico evocano a livello irrazionale; nei sentimenti scatenati dalla conoscenza di un modello scientifico o di una possibilità matematica. Un’operazione meno programmatica ma che certo assomiglia, per gli aspetti a cui abbiamo accennato, al progetto che Italo Calvino aveva riservato alle sue
Prima di diventare celebre con I
L’utilizzo della scienza come sorgente di suggestioni narrative era presente fin da un’opera di qualche anno prima, i Racconti notturni, una raccolta di otto racconti che
In generale sono identificabili alcuni temi ricorrenti che dalla scienza prendono spunto, sia pure con modalità e metafore diverse: l’antitesi ordine-disordine; il rapporto tra conoscitore e conoscibile. Non a caso, data la loro adiacenza a tematiche storiche della filosofia, sono tra le suggestioni scientifiche più comuni nella letteratura contemporanea, che tuttavia Høeg sembra vivere in maniera meno superficiale di altri.