Dossier

Le cosmicomiche di Italo Calvino

Le cosmicomiche di Italo Calvino

Le narrazioni contenute in questo libro sono nate dalla libera immaginazione di Italo Calvino; ma sono anche storie basate su ipotesi teoriche, avanzate dalla scienza per dare una spiegazione sull'origine del nostro mondo

italo calvino - ritratto 3 A Giambattista Vicari, Torino, 13.5.1964

Caro Vicari,

mi pare che tu possa dare il via al numero. Della serie di testi che voglio darti (una cosa del tutto nuova), due sono già pronti. Ne farò ancora due o tre, fino a raggiungere una trentina di pagine, appena avrò qualche settimana libera (…). Sarà una cosa nuova e divertente, spero (…). Ma d'altro non preparare niente. La letteratura italiana sta attraversando un momento di trombonaggine generale. Il mio solo terrore è di essere in qualche modo confuso con i tromboni che imperversano.

Un caro saluto,

Italo Calvino

Con queste poche righe, asciutte e critiche, Italo Calvino annuncia a Giambattista Vicari, direttore della rivista Il caffè, che nel numero a lui dedicato intende far debuttare un suo nuovo esperimento narrativo. Lo scrittore ligure mantiene le promesse e nel novembre del 1964 uno "speciale tipo di racconto comicosmico (o cosmicomico)" fa il suo ingresso nella vita letteraria italiana. Prendendo le distanze da qualche trombone di troppo che imperversa e senza nessun timore reverenziale. Da questo momento fino al '68, Calvino comporrà quasi tutte le cosmicomiche della sua produzione, eccetto un paio di racconti aggiunti nel 1984.

Impoeticità del mondo contemporaneo - Italo Calvino I primi anni '60 sono un periodo assai fecondo per la riflessione letteraria. In Italia le avanguardie del Gruppo '63, ma anche artisti molto meno disposti a lasciarsi inquadrare, come Pier Paolo Pasolini, cercano nuove risposte a domande vecchie e nuove: il ruolo del letterato e della letteratura in un mondo che appare meccanizzato e artificiale; il ruolo del linguaggio e della comunicazione; il rapporto fra uomo e società.

Questioni che non possono più essere eluse, se è vero che la grande espansione delle città costruisce intorno all'uomo un groviglio di strade, di palazzi, di suoni, di luci senza precedenti: cambia lo spazio stesso in cui l'uomo vive, cambiano i ritmi che ne regolano la vita. Il mondo si trasforma in un labirinto, immagine che in questi anni emerge con forza e che rappresenta in modo vivido la condizione esistenziale dell'uomo, così complicata da apparire inestricabile

Lo smarrimento dei nuovi cittadini è dipinto da Calvino in Marcovaldo, ovvero le stagioni in città (1963) con racconti divertenti e falsamente ingenui, spesso scambiati per racconti per bambini.

Ma Calvino fa un passo avanti. Per recuperare il rapporto con un ambiente di vita apparentemente del tutto impoetico e degradato come la periferia urbana, occorre fare i conti con la nuova situazione, senza rifiutarla. Occorre cioè includere nel proprio panorama poetico quel mondo che sembra negare ogni ritaglio di spazio e di tempo alla poesia stessa. Occorre perciò saperlo osservare, saperlo descrivere: se il mondo non ci piace, se lo si vuole modificare, allora non possiamo più permetterci di essere ingenui e puramente contemplativi.

Osservare descrire per cambiare il mondo - italo calvino Calvino indica nell'osservazione e nella descrizione il metodo per avvicinarsi a quel che ci serve: e quello che oggi ci serve è la mappa del labirinto, la più particolareggiata possibile.

Quel che la letteratura può fare è definire l'atteggiamento migliore per trovare la via d'uscita, anche se questa via d'uscita non sarà altro che il passaggio da un labirinto all'altro. È la sfida al labirinto che vogliamo salvare. è una letteratura della sfida al labirinto che vogliamo enucleare e distinguere dalla letteratura della resa al labirinto (La sfida al labirinto, 1961)

Osservare descrire per cambiare il mondo 2 - italo calvino La sfida lanciata da Calvino identifica dunque alcuni elementi che caratterizzano il metodo scientifico moderno: l’osservazione e la descrizione. E la ricerca linguistica stessa di Calvino, così pure come l’inclusione della esattezza fra i tratti da trasmettere alla letteratura del nuovo millennio (Lezioni americane, 1985), testimoniano quanto da vicino l’autore condivida con il mondo scientifico la ricerca di un linguaggio rigoroso e puntuale.

Insomma: i tratti che delineano il metodo di analisi del mondo necessario per interpretarlo e per cambiarlo appaiono, secondo Calvino, imparentati da vicino con il metodo scientifico.

Calvino non si ferma qui. Ne Le cosmicomiche, Calvino si rivolgerà direttamente al patrimonio dell'immaginario scientifico per trarne un aiuto tutto letterario ed esistenziale. Questo rende le cosmicomiche racconti così speciali da essere unici: nessuno sarà in grado di seguirlo nella sua proposta.

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