Il periodo fascista
La guerra e la situazione italiana spostano la documentaristica su ambiti più di carattere storico.
Nel primo dopoguerra vengono creati degli istituti per riportare l'Italia ai fasti cinematografici dei primi del novecento. Il fascismo, ormai al potere, da un lato si disinteressa ai problemi di questa industria, dall'altro capisce l'utilità del mezzo come strumento di propaganda.
Viene fondato l'Istituto Unione Cinematografica Educativa (LUCE). In parallelo a ciò si crea dibattito e con il dibattito aumento la voglia di sperimentare.
Nasce così una schiera di giovani, indipendenti dalle posizioni del regime fascista, che si mettono a lavorare in economia e autoproducono film documentari legati ai temi contemporanei, come la tecnologia e il lavoro.
Tra questi giovani c'è Alessandro Blasetti.
Lo stile di riferimento è il cinema sovietico che rimarrà anche dopo la sua adesione all'ideologia fascista.