Dossier

Fonti rinnovabili di energia: l'impegno della Provincia di Torino

Fonti rinnovabili di energia: l'impegno della Provincia di Torino

Regioni e Province devono favorire lo sviluppo concreto di progetti ed interventi che possano aiutare i cambiamenti necessari nelle politiche energetiche.

IL CONTESTO DI RIFERIMENTO

Dall'entrata in vigore, il 16 febbraio 2005, del Protocollo di Kyoto, i problemi connessi ai cambiamenti climatici trovano sempre maggiore risalto tra i temi di attualità affrontati dai media. Anche da un punto di vista politico la centralità dei cambiamenti climatici nell’agenda internazionale sembra definitivamente assodata con il riconoscimento ufficiale della sua esistenza e gravità anche da parte del Presidente Statunitense G. W. Bush, dimostratosi in precedenza piuttosto insensibile a queste tematiche. Gli scenari previsionali elaborati di recente da prestigiosi istituti di ricerca internazionale sono giunti inoltre a conclusioni spesso inaspettatamente drammatiche, e le cause vengono ricondotte principalmente all’uso non razionale dell’energia registrato nel nostro pianeta.

I consumi energetici non sono gli unici responsabili dell’aumento dell’effetto serra, ma cercare di calmierare le tendenze in atto non può prescindere da un intervento strutturale sul sistema energetico mondiale.

Il protocollo di Kyoto fissa degli obiettivi e stabilisce degli strumenti di attuazione con cui gli Stati più sviluppati devono cercare di conseguire tali risultati. Per l'Italia l' obiettivo di riduzione per il periodo 2008-2012 è fissato nel 6,5% in meno rispetto ai valori del 1990 e, considerando le tendenze in aumento registrate fino al 2003, il nostro paese deve trovare il modo di colmare un gap stimato in oltre 100 Mt/a (milioni di tonnellate/anno).

La strada passa quindi attraverso la promozione del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili di energia, che negli ultimi anni registrano gravi ritardi, nonostante le direttive europee e le misure già avviate.

Assodata la necessità di intervenire con tempestività con politiche strutturali nel settore energetico, è bene precisare che ciascun soggetto deve fare la sua parte, ai rispettivi livelli di competenza. La scala locale per la promozione delle fonti rinnovabili di energia e il risparmio energetico è stata rafforzata dal processo di decentramento amministrativo avviato con la riforma Bassanini della fine dello scorso decennio. Alle Regioni viene affidata la potestà di pianificazione e alle province il compito di redigere gli specifici programmi di intervento. Accanto all’indispensabile azione a livello nazionale (indirizzi generali e definizione delle “regole del gioco”), regioni e province devono favorire lo sviluppo concreto di progetti ed interventi che possano aiutare il cambiamento necessario.

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