Dossier

Fonti rinnovabili di energia: l'impegno della Provincia di Torino

Impianti a biomassa

La biomassa è la fonte energetica rinnovabile più utilizzata in provincia di Torino per il riscaldamento degli ambienti. L’utilizzo energetico della biomassa in sostituzione di combustibili fossili contribuisce alla riduzione delle emissioni dei gas serra, in quanto il ciclo della CO2 associata al legno è nullo: l’anidride carbonica accumulata dalla pianta nella fase vegetativa è uguale a quella emessa durante la combustione. Per questo motivo l’utilizzo della biomassa è un valido strumento per il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto.

Gli impianti alimentati a biomassa possono essere distinti principalmente in due tipologie: quelli di medio/grandi dimensioni al servizio di grandi edifici o a reti di teleriscaldamento, quelli di piccole dimensioni al servizio di utenze singole (mono o bifamiliari). Gli impianti di medio/grandi dimensioni sono alimentati prevalentemente a cippato di legna, mentre quelli più piccoli sono alimentati a pezzi di legna o a pellet.

Impianto cippato Castellamonte

Per valutare la sostenibilità dell’utilizzo della biomassa bisogna tenere conto di una molteplicità di aspetti:

1. innanzitutto il bacino di approvvigionamento deve essere locale al fine di evitare che i costi ambientali di trasporto possano compromettere i benefici associati all’utilizzo di questo materiale in sostituzione di combustibili fossili. L’approvvigionamento locale ha anche altre ricadute indirette positive, quali la manutenzione dei boschi e lo sviluppo dell’economia locale;

2. l'impianto termico deve essere ad alta efficienza energetica e deve essere dimensionato e installato correttamente per garantire un funzionamento a pieno carico per il maggior numero di ore possibili;

3. gli impianti a biomassa dovrebbero essere installati lontano dai centri urbani o da aree in cui possono esserci problemi di qualità dell’aria, infatti il quantitativo di polveri generato da questi impianti è superiore a quello prodotto da normali caldaie a gas.

Da un primo censimento elaborato dall’Amministrazione provinciale, gli impianti alimentati a cippato di medie dimensioni sarebbero una trentina, per una potenza nominale installata pari a 42MW e ad un’energia annua prodotta pari a circa 60 GWh. Ben più numerosi sono gli impianti piccoli, di cui non si dispone un catasto esaustivo. Questi ultimi sono stati però oggetto di finanziamento da parte dell’Amministrazione provinciale in attuazione del Programma Energetico Provinciale, con una serie di bandi. Complessivamente sono stati finanziati circa 8 MW suddivisi in più di 215 impianti, alcuni di questi sono stati installati con un impianto solare per la produzione di acqua calda sanitaria o per l’integrazione del riscaldamento. Impianti che utilizzano congiuntamente la biomassa e il solare termico possono garantire all’edificio la produzione di calore con emissioni di CO2 nulle, garantendo una maggiore ecocompatibilità dello stesso. Inoltre impianti integrati legna-solare garantiscono una maggiore efficienza complessiva del sistema, evitando che la caldaia a legna funzioni d’estate a basso carico per soddisfare i consumi di acqua calda sanitaria.

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