Dossier

Tumori - La terapia del tumore alla prostata

Chemioterapia

La chemioterapia sta acquisendo un’importanza sempre maggiore con il passare degli anni nel trattamento del tumore alla prostata. Sono in studio diversi farmaci che agiscono a livello di diversi processi. Tra i nuovi trattamenti, l’utilizzo combinato di due farmaci, l’estramustine fosfato (EMP) e vinorelbine, è risultato particolarmente efficace nei pazienti refrattari al trattamento ormonale. Al contrario, in questi casi, il suramin sembra non essere particolarmente efficace, oltre ad essere piuttosto tossico.

Negli ultimi anni si sta facendo strada un nuovo approccio, quello di indirizzare in maniera specifica il farmaco verso le cellule tumorali. In questo modo si stanno rivalutando anche vecchi farmaci, molto efficaci ma estremamente tossici se somministrati per via sistemica. Uno di questi studi prevede l’unione di un farmaco, la doxorubicina, con una molecola che viene riconosciuta e tagliata in modo selettivo dal PSA, prodotto dalle cellule tumorali della prostata.

In questo modo il farmaco viene portato direttamente a contatto del tumore, dove viene attivato e uccide le cellule tumorale. I primi risultati degli studi clinici dimostrano un’efficacia molto incoraggiante.

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