Dossier

Centro “G. Scansetti” dell’Università di Torino

Alcuni dati

Centro interdipartimentale “G. Scansetti” per lo studio degli amianti e di altri particolati nocivi

c/o Dipartimento di chimica inorganica, fisica e dei materiali dell’Università di Torino

via Pietro Giuria 7 – 10125 Torino

tel. +39 011 6707577, fax +39 011 6707577

e-mail:centroscansetti@unito.it

www.centroscansetti.unito.it

logotipo del Centro interdipartimentale “G. Scansetti” di Torino Il Centro intitolato alla memoria di Giovanni Scansetti, esperto di medicina del lavoro e dei problemi legati all’amianto, è nato nel gennaio 2001 dal lavoro di un gruppo multidisciplinare di docenti di vari Dipartimenti delle Facoltà di Scienze, Farmacia e Medicina dell’Università di Torino.

Ha come finalità lo studio dei particolati nocivi di dimensioni respirabili che sono presenti nell’ambiente di vita e di lavoro (amianti, fibre artificiali proposte come materiali sostitutivi degli amianti, silice, particolato atmosferico, nanoparticelle e polveri metalliche).

Svolge attività di ricerca e di formazione, favorendo un approccio interdisciplinare e promuovendo la collaborazione scientifica fra enti di ricerca pubblici e privati.

Propone attività culturali e divulgative per sensibilizzare la popolazione e gli operatori ambientali e sanitari a un corretto approccio di difesa e prevenzione dal danno alla salute causato dal particolato nocivo.

Il Centro, che è anche provider ufficialmente accreditato dal Ministero della Sanità per l'Educazione Continua in Medicina (ECM), è diretto dalla professoressa Bice Fubini del Dipartimento di chimica inorganica, fisica e dei materiali.

Il progetto Amianto e ambiente, finanziato dalla Regione Piemonte, ha una molteplicità di obiettivi: identificare e mappare le sorgenti di minerali fibrosi nelle Valli di Susa e Lanzo; valutare il rischio legato all’amianto negli ambienti naturali indagati; definire una procedura standard per la messa in sicurezza delle zone ad alta presenza di asbesti o dove sia necessario movimentare i minerali asbestiformi.

Nell’ambito del progetto sono stati finanziati cinque dottorati di ricerca che copriranno le varie aree di studio nel corso delle indagini.

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