Dossier

HySy_Lab all’Environment Park di Torino

HySy_Lab all’Environment Park di Torino

Il laboratorio dove si sperimentano le applicazioni nella diffusione dell’uso dell’idrogeno che potrebbero contribuire a rendere più vivibili gli ambienti cittadini.

Questo dossier fa parte di una rassegna di progetti innovativi in cui sono impegnati centri di ricerca, sviluppo e formazione avanzata dell’area torinese.

Negli ultimi anni si sente spesso parlare di una nuova economia basata sull’idrogeno, prospettata come possibile soluzione ai problemi di approvvigionamento energetico e di inquinamento dell’aria che affliggono le società industriali.

Una cella a combustibile a membrana polimerica (PEM) Per comprendere il significato reale di questo concetto e delle attività di centri come l’HySy_Lab (Hydrogen System Laboratory) dell’Environment Park di Torino, occorre per prima cosa sfatare alcune leggende.

La principale tra queste è l’idea che l’idrogeno costituisca una nuova fonte di energia: questo non è vero, se si parla dell’energia elettrica e termica ricavabile dalle celle a combustibile.

In questo contesto l’idrogeno non è una fonte, bensì di un vettore di energia: si tratta cioè di un sistema per immagazzinare e trasportare l’energia dopo averla prodotta, analogamente a ciò che avviene con le pile elettriche che possiamo acquistare nei negozi.

Premessa questa nota di cautela, è interessante e utile esaminare i vantaggi che potrebbero derivare da un utilizzo su larga scala dell’idrogeno come vettore energetico.

Un impianto sperimentale con uno stack di celle a combustibile PEM In molti casi le applicazioni, di per sé, sono tutt’altro che rivoluzionarie: si tratta di concetti sviluppati molto tempo addietro, che assumono tuttavia un significato innovativo per i vantaggi che potrebbero portare alla nostra vita quotidiana.

Come minimo, una diffusione dell’uso dell’idrogeno potrebbe contribuire a rendere più vivibili gli ambienti cittadini.

Se si vuole essere più ambiziosi, poi, esso potrebbe contribuire a un nuovo modello di sviluppo in cui la produzione di energia non è più centralizzata ma capillare, con una miriade di piccoli impianti che rimpiazzano le gigantesche centrali odierne, riducendo gli sprechi e offrendo a piccole comunità l’opportunità di diventare autonome dal punto di vista energetico.

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