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Alla ricerca del cibo perduto

La Provincia di Torino capofila di un progetto per sensibilizzare i più giovani a una maggiore consapevolezza di se stessi e all'adozione di uno stile alimentare più sano.

La Provincia di Torino ha ottenuto un importante finanziamento dal ministero della Gioventù e dall'Upi (Unione Province italiane) per realizzare il progetto "Alla ricerca del cibo perduto" che aiuterà giovani studenti di Torino e Roma in un percorso di crescita sulla sicurezza alimentare utile poi a tantissimi loro coetanei in Piemonte e nel Lazio.

Il progetto vede coinvolti in qualità di partners la Provincia di Roma, la Scuola Holden di Torino fondata dallo scrittore Alessandro Baricco, Slow Food di Carlo Petrini, il dipartimento patologia delle dipendenze dell'Asl 3 di Torino.

Obesità nei bambini  In Italia, come in tutti i paesi occidentali, i fenomeni di disturbo alimentare crescono esponenzialmente, colpiscono prevalentemente la popolazione femminile tra i 14 ai 25 anni, ma si diffondono anche alla popolazione maschile.  Accanto ai disturbi più noti, come anoressia nervosa e bulimia, ne stanno emergendo altri “nuovi e variegati”, spesso di difficile inquadramento clinico ma non per questo, meno impegnativi. Si tratta in particolare del disturbo da alimentazione incontrollata, compresente in oltre il 30% delle condizioni di obesità che richiedono un trattamento medico e che si presenta spesso associato a disturbi psichici. Il problema riguarda in modo particolare i ragazzi in età adolescenziale.

La soluzione non può essere ricercata solo nelle prescrizioni di un regime dietetico dimagrante, è necessario infatti, secondo gli esperti, sensibilizzare i più giovani verso una maggiore consapevolezza di se stessi e verso l'adozione di uno stile di vita più sano. Non si possono circoscrivere le cause dei disturbi alimentari al campo psicologico, per quanto sia determinante. E' necessario inserire l'alimentazione in un quadro di riferimento più ampio, culturale e sociale e portare i giovani a conoscere il significato del processo alimentare come primo riflesso sulla cura di se stessi.

Il progetto "Alla ricerca del cibo perduto"  si pone come obiettivo quello di  individuare una modalità nuova per parlare ai giovani di alimentazione,  offrendo ai ragazzi non solo delle informazioni, ma aprendo una finestra sul mondo della produzione alimentare, dalla terra alle elaborazioni in cucina.

Le nuove generazioni, nate durante questa epoca, sono definite digital native generation. Gli studenti di questi anni rientrano in questa definizione e la loro principale “mutazione” si riscontra nella diversa capacità di attenzione sviluppata con l’uso dei media digitali. Alla luce di questo cambiamento è necessario individuare altri metodi per insegnare e comunicare con i giovani. Serve un modo inconsueto per proporre i contenuti e l’individuazione di obiettivi appropriati, per questo si è pensato di produrre 4 lezioni che saranno diffuse attraverso le LIM (lavagne interattive multimediali), come nuovo strumento didattico.

Protagonisti della elaborazioni di questi materiali saranno direttamente i giovani delle due province coinvolte.

Verranno individuate delle classi, due della Provincia di Torino e due della Provincia di Roma., con le quali costruire e realizzare, attraverso un format originale, 4 docu-fiction sul tema dell’alimentazione consapevole. Con il supporto delle realtà del settore, i ragazzi saranno protagonisti non solo nella scrittura e nella costruzione del documentario ma anche soggetti attivi nella realizzazione concreta dell’opera. Vivranno in prima persona il processo alimentare, dalla semina alla raccolta fino al consumo, cucinando insieme ciò che la terra ha prodotto. Con il materiale girato e montato, una redazione della Scuola Holden, in collaborazione con SlowFood e con l'Asl 3. costruirà i contenuti per le 4 lezioni che prevedono oltre ai docu-film, interventi di esperti scientifici del settore alimentare e medico.

L’ Haccp garantisce cibi più sicuri Il prodotto multimediale realizzato in collaborazione con gli studenti sarà diffuso presso tutte le scuole secondarie di secondo grado delle Province coinvolte con l'obiettivo di diffondere il prodotto presso tutte le scuole italiane. Il progetto implica un beneficio diretto anche per gli stessi insegnanti che potranno trovare supporto in un nuovo strumento interattivo ed efficace per la diffusione di informazioni relative alla salute alimentare dei loro giovani allievi.

La realizzazione di lezioni da riprodurre sulle lavagne multimediali può supportare i docenti nell'affrontare tematiche delicate e difficili come la maggior cura di sé da parte dei giovani, la sensibilizzazione nei confronti della catena produttiva agroalimentare; i ragazzi potranno sviluppare una coscienza critica e una maggiore consapevolezza sull'importanza dell'alimentazione sana, corretta ed equilibrata.

La scelta di coinvolgere come partner la Scuola Holden, Slow food e l'Asl 3 è stata dettata dalla comprovata esperienza delle diverse realtà nei loro rispettivi ambiti di competenza.

La Scuola Holden apporta la sua abilità nell’organizzazione e gestione di progetti socio-culturali  di grande forza comunicativa che vedono coinvolti soggetti giovani.  Slowfood, in quanto associazione no-profit che ha come mission di base quella di educare, salvaguardare e promuovere nuovi modelli alimentari fondati sulla biodiversità e sulla riscoperta del piacere attraverso un rapporto sano con il cibo.  L’Asl 3 che,  coinvolta su queste tematiche a livello territoriale, ha sviluppato la capacità di rivolgersi ai giovani con il giusto approccio di linguaggio e di metodologia psicologica.

Per approfondimentihttp://www.provincia.torino.it/speciali/2010/ricerca_cibo_perduto/

 

 

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