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Notizia del 23/09/2005

Le staminali possono sconfiggere il grande rischio dei trapianti: il rigetto

Equipe italiana a Miami effettua con successo un duplice intervento

Dall'Università di Miami la notizia: una donna affetta da diabete ha subito un doppio trapianto: prima di cellule pancreatiche per curare la malattia, poi di cellule staminali per evitare il rigetto. L’operazione è stata condotta da un team di clinici italiani, coordinati dal dottor Camillo Ricordi, e a due mesi di distanza pare ci siano ottimi risultati.

Il 12 giugno scorso alla donna sono state trapiantate isole pancreatiche produttrici di insulina, cinque giorni dopo, e poi di nuovo a distanza di una settimana, è stata la volta del trapianto di cellule staminali purificate dal midollo osseo del medesimo donatore. Tali cellule, per la loro natura, riescono ad adattarsi e a diventare cellule del sistema immunitario affini a quelle di chi le riceve. In questo modo, il sistema immunitario riconosce le cellule del donatore solo in parte come estranee e accetta meglio le cellule pancreatiche, abbassando così il rischio di rigetto. Con questo sistema è possibile diminuire, e, probabilmente, non utilizzare più i farmaci immunopressori anti-rigetto.

Questo tipo di intervento è stato il primo di sei che dovranno avvenire ciascuno a distanza di tre mesi, come concesso dall’ente americano responsabile di regolamentare le sperimentazioni scientifiche, la Food and Drug Administration. I tempi lunghi che sono stati imposti, chiaramente sono giustificati dalla delicatezza dell’intervento.

La paziente, Antonella F., quarantaquattro anni originaria del Piemonte, ora, a distanza di più di due mesi dall’operazione, sta bene e i suoi parametri biologici sono stati definiti ottimi: la glicemia si è normalizzata e stabilizzata. Da due mesi non assume insulina, ma continua a prendere farmaci anti-rigetto che facilmente in futuro verranno diminuiti.

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