Dossier

Si scrive HACCP, si legge autocontrollo igienico

La gestione dei problemi a livello europeo

Nel caso in cui, nonostante l’applicazione di procedure di controllo come l’Haccp, venga verificata l’esistenza di possibili rischi quando un prodotto alimentare è già entrato nella rete commerciale di distribuzione e vendita, viene attivato il Sistema Rapido di Allerta comunitario. Il sistema è esteso a tutti gli Stati membri dell'Unione e funziona sotto forma di rete. Nel caso di provata necessità, il sistema prevede il ritiro dal commercio di prodotti che possono risultare pericolosi per la salute umana o animale. Nei casi di rischio grave, si attiva la procedura di emergenza con sequestro e ritiro dal commercio, da parte dell’autorità competente, dei prodotti pericolosi. La procedura avviene in tempi molto ristretti ed in modo capillare, con comunicati stampa tramite i più diffusi organi d’informazione per raggiungere il maggior numero di consumatori.

Nel 2006 ci sono state 2874 segnalazione di allerta giunte alla Commissione europea da tutti gli Stati aderenti : l’Italia ne ha inviate 554, quasi il 20%del totale, a conferma dell’attenzione e della rigorosità con cui l’Autorità competente – l’ Unità Operativa di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ed il Servizio Veterinario del Dipartimento di Sanità Pubblica – effettua i controlli già dall’entrata in funzione del sistema, nel 2004. A livello nazionale il numero delle segnalazioni è complessivamente in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Ci sono meno notifiche per alcuni microrganismi patogeni, come Vibrio cholerae o la Salmonella, e per additivi non permessi, come il colorante Sudan rosso 1, dichiarato cancerogeno nel 2003 dall’Unione Europea. In leggero aumento le segnalazioni per la presenza di metalli pesanti, come mercurio, piombo, cadmio e cromo, o per alimenti in cattivo stato di conservazione. Tra i contaminanti chimici, molte segnalazioni hanno riguardato le micotossine. Da segnalare anche le notifiche, ex novo, relative alla cessione di ITX dalle confezioni in tetrapak agli alimenti, come il latte, in esse contenuti.

L’ istamina, responsabile di casi di istaminosi, è stata segnalata su prodotti ittici, come il tonno, provenienti dall’estero. La sua presenza è indirettamente legata ai trattamenti con monossido di carbonio, vietati nell’Unione Europea, a cui vengono sottoposte le carni ittiche nei luoghi d’origine per aumentarne la serbevolezza ed esaltare il colore delle carni. Tra le irregolarità segnalate anche la presenza di ogm non autorizzati, in particolare per varietà di riso. Da sottolineare che vengono comprese nella casistica delle notifiche anche le irregolarità a livello di etichettatura non conforme ai requisiti igienico-sanitari.

Per approfondimenti :

http://www.epicentro.iss.it/temi/alimentazione/allerte06.asp

http://www.ministerosalute.it/alimenti/sicurezza/sicApprofondimento.jsp?lang=italiano&label=sis&id=258&dad=s

http://ec.europa.eu/food/food/rapidalert/report2005_en.pdf

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