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GiovedìScienza: al via la XXIII edizione

Anche quest’anno la celebre rassegna torinese di divulgazione scientifica propone incontri di grande attualità, dalla crisi economica alle emergenze alimentari. Protagonisti, tra gli altri, due premi Nobel

GiovedìScienza - XXIII edizione È partita il 20 novembre la XXIII edizione dei «GiovedìScienza», l’appuntamento che dal 1987 nel periodo invernale riempie il Teatro Colosseo di Torino (1.650 posti) proponendo ogni settimana conferenze, filmati, spettacoli teatrali ed esperimenti in diretta. La manifestazione, promossa dall’associazione CentroScienza onlus, assieme a Città e Provincia di Torino, Regione Piemonte e ministero dell’Università e della ricerca, con il sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt, vanta numeri sorprendenti, che ne fanno una tra le più qualificate e longeve rassegne d’Europa: oltre 300 gli incontri finora organizzati, a fronte di 500 ore di scienza-spettacolo, 390 conferenzieri (tra cui vari premi Nobel) e più di 350 mila spettatori. Dallo scorso anno, inoltre, due sponsor tecnici (Top Ix e Aem Net) consentono di trasmettere le conferenze su Internet in diretta (e in differita), offrendo così la possibilità di partecipare anche a chi, per ragioni di distanza geografica o disabilità, non possa recarsi a Teatro.

«Iniziative come questa», ha commentato l’assessore alla Cultura della Provincia, Valter Giuliano, durante la conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2008, «offrono occasioni preziose per informarsi su argomenti di importanza cruciale, come l’energia, l’emergenza demografica, la salute o gli allarmi alimentari, sui quali ogni cittadino deve potersi fare un’opinione per partecipare consapevolmente a decisioni che lo riguardano da vicino». Purtroppo, ha aggiunto Giuliano, «l’ignoranza degli italiani sui temi scientifici, più volte denunciata da indagini nazionali ed europee, è abissale. Ho speso tre mandati inseguendo il sogno di realizzare uno Science Center a Torino. Spero che qualcuno finalmente lo trasformi in realtà, offrendo ai cittadini uno strumento informativo complementare alle iniziative tradizionali come i GiovedìScienza, i Mercoledì dell’Accademia delle Scienze o Experimenta, uniche garanti finora di una funzione culturale tanto importante».

L’incontro inaugurale del 20 novembre ha avuto per protagonista Donal O’Shea, a cui è stato assegnato Premio Peano 2008 per la divulgazione della matematica, indetto dall’associazione subalpina Mathesis. Come è ormai tradizione, il vincitore ha ricambiato con una conferenza-spettacolo per dimostrare che il mondo dei numeri può essere curioso e divertente. O’Shea, professore al Mount Holyoke College, la più antica università femminile del mondo, ha raccontato la vicenda bizzarra di un genio della matematica, il russo Grigory Perelman, che nel 2003 ha dimostrato la «Congettura di Poincaré», un problema posto nel 1904 e divenuto una delle più famose ossessioni tra gli addetti ai lavori. Per la soluzione del problema, che Perelman non ha mai pubblicato sulle riviste specializzate ma solo su Internet, era stato messo in palio un premio da un milione di dollari. Il matematico russo non l’ha mai riscosso, così come non ha mai ritirato la medaglia Field (equivalente al Nobel per la matematica) dalle mani del re di Spagna. Pare preferisca vivere da eremita nella foresta intorno a Leningrado.

Sir Harold Kroto Il calendario di GiovedìScienza prosegue con altri scienziati geniali e divulgatori illustri. L’11 dicembre Sir Harold Kroto, premio Nobel per la Chimica 1996, ideatore di un progetto internazionale per diffondere la scienza tra i bambini («Science for children»), illustrerà quanto sia importante diffondere nel mondo una cultura razionale contro la pseudoscienza e le superstizioni tanto diffuse nella società contemporanea. Nel XVIII secolo, ricorda Kroto, metà dei bambini moriva prima degli 8 anni; quelli di oggi, grazie ai progressi di scienza e tecnologia, hanno una speranza di vita di 80 anni. Ma sappiamo anche che esistono 28 mila testate nucleari, sufficienti a distruggere decine di volte il pianeta. Scienza e tecnologia, dunque, possono essere usate bene o male: molto dipende dalle scelte dei politici, che non sempre sono ben informati sulle possibilità al vaglio dei laboratori di ricerca. È dunque indispensabile diffondere in modo capillare una buona cultura scientifica, sorretta da valori sociali. Kroto è anche il testimonial dello European science forum (Esof) che nel 2010 farà di Torino la «capitale europea della scienza», occasione unica di incontri sulle frontiere della ricerca scientifica e tecnologica e sulle relazioni tra scienza e società.

Il 22 gennaio Richard Ernst, altro Nobel per la chimica (1991) illustrerà lo sviluppo storico e le applicazioni più recenti della scoperta che gli ha fruttato il prestigioso Premio: la risonanza magnetica nucleare (Rmn). La tecnica, che usa i nuclei atomici come “spie magnetiche” per esplorare una vasta gamma di materiali, ha avuto grande successo tra l’altro in medicina clinica, dal momento che è poco invasiva e permette di osservare gli organi durante il loro normale funzionamento.

Sempre al gruppo delle “guest star” si può ricondurre l’incontro del 18 dicembre con Piero Angela, giornalista e scrittore, da oltre trent’anni impegnato nella divulgazione scientifica televisiva, che parlerà della nuova emergenza demografica italiana, contrassegnata da un basso numero di nascite e dal progressivo invecchiamento della popolazione. Seguirà il 29 gennaio Tullio De Mauro, stimato linguista, già ministro della Pubblica istruzione, che affronterà la questione mai risolta del basso livello culturale dei cittadini italiani: gli analfabeti sono ancora il 5 per cento del totale, i semianalfabeti il 33 per cento e quelli che rischiano di ripiombare in questa condizione rappresentano un ulteriore 33 per cento. Tirando le somme, 32 milioni di italiani hanno un’insufficiente competenza alfabetica e aritmetica.

Margherita Hack Il 5 febbraio Margherita Hack, la più celebre astronoma italiana, festeggerà l’Anno internazionale dell’astronomia, indetto per il 2009 dall’Onu, a quattro secoli di distanza dalle prime osservazioni di Galileo con il cannocchiale da lui stesso inventato e costruito. In dialogo con Piero Bianucci, giornalista scientifico e presidente del Planetario di Torino, la Hack rievocherà le tappe più importanti dello sviluppo dell’astronomia e le principali prospettive future. Nel 2009 cade anche il centocinquantenario dalla pubblicazione de «L’origine delle specie» e della teoria evoluzionistica con cui Charles Darwin rivoluzionò la biologia. Il 12 febbraio gli renderà omaggio, con una serie di letture, il matematico Piergiorgio Odifreddi, noto ai più per le sue provocazioni. L’incontro si preannuncia “impertinente”.

Ai problemi energetici sono dedicati tre appuntamenti, con sostenitori di altrettante tesi: il 27 novembre, Leonardo Maugeri, direttore di Strategie e sviluppo dell’Eni, traccerà il futuro dell’energia sulla base delle risorse note e spiegherà come, secondo lui, si uscirà dall’era del petrolio molto più lentamente di quanto si creda. Il 19 febbraio Vincenzo Balzani, docente all’Università di Bologna e tra i 100 chimici più citati del mondo, sosterrà la necessità di una svolta verso le energie rinnovabili per fermare il surriscaldamento del pianeta. Il 5 marzo, infine, Agostino Mathis, che da cinquant’anni si occupa di centrali nucleari, chiarirà come, secondo lui, il nucleare di nuova generazione possa rappresentare un’opzione interessante nella lotta all’effetto serra.

Ai temi di stretta attualità sono dedicati altri tre incontri. Il primo, il 4 dicembre, con Maria Caramelli, responsabile del Centro di referenza nazionale per la Bse a Torino, farà il punto sulle emergenze alimentari: dal latte cinese alla melamina al morbo della “mucca pazza”, all’influenza aviaria. Il secondo appuntamento, il 15 febbraio, con Franco Becchis, docente di Economia dell’ambiente al Politecnico di Torino, affronterà la crisi economica. Spiegherà i meccanismi alla base della corsa dei prezzi, svelerà i misteri della finanza quotidiana e, soprattutto, darà consigli pratici su come correre ai ripari. Il terzo incontro, il 26 febbraio, sfrutterà le competenze di Fabrizio Benedetti, uno dei massimi esperti al mondo in materia, per capire in che modo funziona il “placebo”, sostanza senza effetti terapeutici (tipicamente: un bicchiere d’acqua) che però il paziente ritiene sia un farmaco e da cui effettivamente trae beneficio. La rivista britannica «New Scientist» del 20 agosto 2008 ha annoverato l’effetto placebo tra i 13 “misteri” della scienza moderna.

Dottor Molecule Un occhio di riguardo, al solito, sarà riservato ai più piccoli (e non solo). L’8 gennaio Laura Beani, docente di Biologia e comportamento animale a Firenze, parlerà dell’importanza del gioco nello sviluppo dei cuccioli, dall’animale all’uomo. Seguiranno tre appuntamenti solo per le scuole (alle 10 del mattino): il 12 febbraio, Bice Fubini, docente di Chimica a Torino, spiegherà ai bimbi delle Materne perché il cielo è azzurro, cosa rende arancioni le carote e verdi le foglie. Il 19 febbraio lo spettacolo teatrale «Feynman... chi?» (a cura di Officine teatro scienza) farà rivivere agli allievi delle Medie la storia di uno dei più geniali fisici del secolo scorso e del suo pensiero creativo e divergente. Infine, il 12 marzo, Ori Weyl, attore e divulgatore scientifico israeliano, presenterà «In cucina con il dottor Molecule», la scienza in cucina: al mattino per le classi delle Elementari e al pomeriggio per il pubblico adulto.

L’appuntamento con i GiovedìScienza è tutti i giovedì dal 20 novembre 2008 al 12 marzo 2009, ore 17,45 al Teatro Colosseo (via Madama Cristina 71, Torino). Ingresso libero. Per informazioni: tel. 011.83.94.913; e-mail: info@centroscienza.it; Web site: www.giovediscienza.it. Prenotazione obbligatoria per gli incontri dedicati alle scuole (12 e 19 febbraio e 12 marzo 2009, ore 10), tel. 011. 83.94.913.

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