Recensioni

Stecchiti.

Un libro rigoroso e allo stesso tempo brillante su ciò che capita ai corpi dopo la morte dei legittimi proprietari.

Perché scrivere un libro sui cadaveri? La materia è di difficile discussione e il rischio è di essere tacciati di scarsa sensibilità nei confronti dei defunti. La risposta di Mary Roach, giornalista scientifica per il New York Times Magazine e editor della rivista scientifica Discover, è semplice: «Quando mi sono ritrovata al Polo Sud per la terza volta, ho cominciato a cercare più vicino a me. Ho preso a osservare le lande sconosciute fra quelle comuni. La scienza era una di queste. La scienza riguardante i morti era particolarmente sconosciuta e strana e, in un suo repellente modo, allettante.».

Da quest’acuta riflessione sull’eccezionalità nascosta del quotidiano nasce un libro il cui rigoroso valore documentario anziché essere messo in discussione dallo stile brillante e a volte irriverente della sua autrice diventa tanto maggiore nel momento in cui propone con naturalezza un argomento all’apparenza così macabro.

La Roach si domanda che cosa succeda a un corpo dopo la morte del legittimo proprietario e cerca di trovare una risposta attraverso un viaggio non solo spaziale, ma anche temporale. Il lettore scopre com’è mutata la sensibilità comune nei confronti dei cadaveri dai tempi dei pionieri della dissezione alle quotidiane pratiche dei laboratori anatomici universitari, si affaccia con intimorita curiosità ai centri di ricerca dove si studia « l’agghiacciante ma fondamentale scienza della tolleranza all’impatto», entra nella vita di medici il cui lavoro è dedurre la dinamica di un incidente dalle ferite e dalle fratture dei morti e dei sopravvissuti, si avventura nella secolare ricerca scientifica tesa a provare l’esistenza dell’anima.

Il giudizio ultimo sulla liceità e l’accettabilità morale di determinate pratiche è lasciato a chi legge, ma l’approccio all’argomento della Roach è così scientifico e allo stesso tempo umano che è impossibile chiudere il libro con ancora i pregiudizi e la diffidenza con i quali probabilmente il lettore l’aveva aperto.

In copertina


Mary Roach
Giulio Einaudi editore
2003
250

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