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Il principio del cavatappi

"Irène, sono vicino a una favolosa scoperta. Mi manca un Esperimento Cruciale. Se riuscirà, saprò tutto. Non so quando tornerò, non so nemmeno se tornerò. Se vuoi comprendere, parti alla ricerca del vecchio Einstein e della teoria della relatività."

Che cosa è successo a Bernard, autorevole fisico premio Nobel, scomparso all’improvviso lasciando un enigmatico messaggio a sua moglie Irène in cui le comunica che la strada da seguire per ritrovarlo è celata nella vita e nelle opere di un altro eminente scienziato, Albert Einstein? Che cos’è l’Esperimento Cruciale di cui Bernard parla e che ha occupato i suoi studi e le sue riflessioni prima della misteriosa sparizione? Impreparata a un simile evento, dopo un’iniziale incredulità, Irène, che fino a quel momento è stata la “moglie dello scienziato”, si trova suo malgrado a fare i conti con libri zeppi di formule e di incomprensibili teorie.

Catapultata dal ruolo di perfetta padrona di casa, un po’ frivola, appassionata di collezioni estemporanee, a quello di studiosa e investigatrice, Irène ben presto si scontra con una dimensione che non capisce e che si è sempre rifiutata di conoscere. La fisica è un complicato rompicapo del quale non riesce a trovare la chiave di lettura e la tentazione di abbandonare tutto, nonostante la posta in palio sia il ritrovamento di Bernard, inizia ad alimentarsi nella sua mente, sostenuta dalla mancanza di stima e dall’aperta ostilità nei confronti del marito dimostrate dalla sua migliore amica, Marie. Quando la sua volontà sembra drammaticamente sul punto di crollare, dal passato di Bernard si materializza Léo, un affascinante giornalista scientifico che, apparentemente per caso, incontra Irène durante una delle sue inconcludenti missioni in biblioteca. Dopo un’iniziale diffidenza, Irène si affida all’eloquio brillante e all’entusiasmo di Léo, che si offre di farle vedere la fisica da un punto di vista diverso da quello convenzionale mostrato dai libri.

Inizia qui un non comune viaggio nella storia della scoperta scientifica, di cui è noto il punto di partenza, ma non quello di arrivo. Con grandi doti affabulatorie, Léo prende spunto dai miti esegetici dei popoli mesopotamici e degli egizi per introdurre la refrattaria Irène alle ipotesi matematiche sulla realtà postulate dai greci, con gli scontri e i ribaltamenti di prospettiva proposti di volta in volta da nuove correnti interpretative e nuovi pensatori. Il brusco stop del Medioevo, Copernico, Keplero e Galileo, la censura dell’Inquisizione, Cartesio, Newton, Faraday e Einstein: tutto il pensiero scientifico fino ai giorni nostri scorre sotto agli occhi di Irène, rivelandosi nella sua meraviglia e nella sua complessità, ma in una forma chiara, accessibile, quasi tangibile. Un excursus che si interrompe quando anche Léo scompare.

La necessità di trovare il bandolo della matassa si affaccia nuovamente con urgenza nella vita di Irène, con ancora più forza quando pure l’Orso, geniale matematico amico di Bernard e marito di Marie, sparisce misteriosamente. Qual è la soluzione del mistero? Ed è davvero ciò che sta cercando Irène? La risposta è forse nell’acuta osservazione sintetizzata anche nel titolo del libro: è possibile stappare una bottiglia tanto facendo ruotare il cavatappi e tenendo ferma la bottiglia che viceversa…

Il principio del cavatappi è il primo libro di Leila Haddad, giornalista scientifica nota in Francia per la sua collaborazione conCiel et Espace, la rivista dell’Association Française d’Astronomie. Paragonato a Il Mondo di Sofia per il suo intento divulgativo, ha in più il merito di aver affrontato un argomento che rappresenta la “bestia nera” di generazioni di studenti e che per questo è approcciato con diffidenza quando non apertamente rifiutato a priori.

Leila Haddad ha sicuramente indovinato lo stile narrativo intercalando allo scorrere della trama, un giallo a tutti gli effetti, il racconto della storia delle più importanti scoperte e dei loro padri, senza tacere gli errori e i clamorosi fallimenti. Da un altro punto di vista, però, la scelta di passare continuamente da un piano all’altro rende forse un po’ faticoso seguire i due racconti e appassionarsi a entrambi con uguale intensità.

In copertina


Leila Haddad
Sonzogno Editore
2006
389

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