Notizie

Notizia del 06/04/2002

Un neonato salva con le cellule del suo cordone ombelicale il fratello

A Reggio Calabria un nuovo successo delle biotecnologie.

Ancora una volta un successo per la cura contro la leucemia infantile: grazie alle cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale di un neonato è stato possibile curare la leucemia del fratellino di pochi mesi.

E questa volta in Italia, a Reggio Calabria: a giorire di questo successo della medicina moderna è una famiglia di Catanzaro.

Graziella e Menotti Pullano raccontano la loro storia che potrebbe essere quella di molte altre famiglie.

Hanno un bambino, che non sta bene, a soli tre mesi di vita gli viene diagnosticata una forma di leucemia.

Sanno che si può far qualcosa per il loro bambino, sanno che in oltre il 70% dei casi la leucemia infantile si può curare.

E' necessario però fare un trapianto di midollo osseo, sostituendo quello malato del bambino con quello di una persona sana.

Qui nascono le difficoltà: il grande limite alla cura delle leucemie oggi è proprio la mancanza del "farmaco" in questione, le cellule staminali.

Questo perchè non bastano delle cellule di un qualsiasi donatore, devono essere "geneticamente compatibili", avere cioè tutta una serie di caratteristiche identiche nel DNA.

La probabilità di trovare un donatore compatibile nella popolazione è molto bassa, mentre sale drammaticamente tra fratelli. Inoltre nel caso delle leucemie le cellule necessarie non si trovano solo nel midollo osseo ma anche nel cordone ombelicale.

Piastrine e globuli bianchi Così i due genitori hanno deciso di dare alla luce una nuova vita, con la speranza che la cura fosse possibile.

E così è stato.

Le cellule prelevate dal cordone ombelicale hanno preso il posto delle cellule malate uccise dai farmaci chemioterapici, e dopo sette mesi di terapia e monitoraggio, il bambino è tornato a casa e in buona salute.

Dovrà sottoporsi a controlli periodici, certo, per almeno altri 3 anni, ma le precedenti esperienze in questo campo sono sollevanti.

Quindi una nuova e concreta speranza nei passi da gigante che la ricerca sta facendo in questo campo, e un incoraggiamento all'utilizzo del cordone ombelicale per la ricerca e la terapia con sempre più frequenza.

La speranza della vita pare sia nelle nostre cellule, meglio non buttarle.

Suggerimenti