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Notizia del 21/11/2006

Tumore al colon: cause e prevenzione

I risultati delle ricerche sono made in Italy

Il tumore al colon rappresenta la seconda causa di morte per cancro dopo quello al polmone. Su di esso si sono quindi concentrati molti sforzi dei ricercatori, e proprio dall'Italia arrivano due importanti sviluppi che aiutano a chiarirne le cause e le modalità di crescita da un lato e la possibilità di elaborare un vaccino dall'altra.

Una ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità, coordinato dal Dott. Ruggero De Maria, ha portato a determinare che le maggiori responsabili della formazione e della crescita del tumore al colon sono delle cellule staminali che, benchè presenti nel tumore con una percentuale pari solamente al 2,5%, rappresentano in realtà la faccia più "cattiva" del tumore, essendo in grado di riprodursi e crescere praticamente senza limiti nel tempo. Siamo dunque di fronte ad un paradosso: le stesse cellule staminali in grado di agire da riparatrici nella terapia di malattie degenerative utilizzano in questo caso la loro alta capacità proliferativa come arma invasiva e distruttiva di cellule sane.

La scoperta è considerata eccezionale in quanto consentirà di mettere a punto in due o tre anni una terapia con farmaci "intelligenti", mirata a distruggere esclusivamente le cellule responsabili del tumore.

Nel frattempo l'Istituto Nazionale Tumori di Milano sta lavorando alla messa a punto di un vaccino. Tutto è nato dall'osservazione che nelle cellule tumorali del colon, e non in quelle sane, è presente una proteina, la "survivina", che può essere riconosciuta e attaccata dal sistema immunitario, distruggendo così le cellule malate. La sperimentazione clinica prevede l'utilizzo di un vaccino composto da survivina e dall'antigene carcino-embronario (già usato da tempo). Ciò non toglie comunque importanza all'approccio chirurgico per l'asportazione di questo tipo di cancro.

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