Smettere di fumare? Il tempo non passa mai
Potrebbe essere lo strano effetto di un potente allucinogeno: far sembrare che il tempo scorra più lentamente del normale. Invece per un fumatore basta non toccare una sigaretta per 24 ore ed il tempo si dilata. E se fosse uno dei motivi alla base dello stress che colpisce a volte chi cerca di smettere?
La scoperta di questa strana dilatazione temporale è stata fatta dalla Pennsylvania State University ed è stata pubblicata sulla rivista Psychofarmacolgy Bulletin. I ricercatori americani hanno chiesto a 42 volontari di sottoporsi ad un particolare test: dire quanto, secondo loro, fosse lungo un preciso intervallo di tempo. 22 dei partecipanti non erano fumatori, mentre venti sì.
La prova era decisamente semplice: uno dei ricercatori diceva "via" e, dopo 45 secondi esatti, diceva "stop". I volontari, che non avevano modo di sapere quanto tempo era effettivamente passato, dovevano dire quanto era durato l'intervallo.
La prima fase ha visto fumatori e non fumatori più o meno ottenere gli stessi risultati, ed erano ragionevolmente accurati: quasi tutti si avvicinavano molto a sostenere che si era trattato di un intervallo di 45 secondi.
Nella seconda fase dell'esperimento, però, ai fumatori era stato chiesto di non toccare una sigaretta per le 24 ore prima del test.
A questo punto le cose si sono fatte interessanti. Mentre i non fumatori, ovviamente, continuavano ad ottenere gli stessi risultati, i fumatori in astinenza sostenevano che era passato più tempo: in molti casi l'intervallo era più lungo di un quarto, secondo loro.
Il tempo, insomma, sembra passare più lentamente per chi ha smesso di fumare. Potrebbe essere un fattore di non secondaria importanza: se un ex fumatore deve aspettare l'autobus per dieci minuti (una tipica situazione nella quale magari si sarebbe accesa una sigaretta), e se questi dieci minuti ne sembrano quindici, lo stress di combattere la voglia di fumare aumenta di sicuro.
"Che un'astinenza dal fumo di 24 ore possa alterare la percezione del tempo in soggetti giovani e sani - dicono i ricercatori - sottolinea la necessità di ulteriori ricerche destinate a valutare gli effetti dell'assuefazione da tabacco e dei sintomi che un'interruzione dell'abitudine provoca nelle persone".
