La cura del cancro in microgravità
La chemioterapia e tutti i trattamenti per la cura del cancro sono molto invasivi e causano effetti collaterali significativi, tra cui nausea, carenze immunitarie, perdita di capelli e insufficienze organiche. Se i trattamenti fossero mirati ai tessuti tumorali, forse si potrebbero ridurre i cicli di chemio e radioterapia. Una ricerca svolta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale dà qualche speranza in questo senso.
Utilizzando l’ambiente di microgravità che quello che si può trovare sulla ISS, un processo di microincapsulazione è in grado di produrre minuscole sfere biodegradabili e contenenti specifiche combinazioni di farmaci antitumorali concentrati. Grazie a particolari aghi, poi, i medici potrebbero iniettare le microcapsule su aree specifiche nel malato e trattare i tessuti danneggiati.
L'ambiente di microgravità è essenziale per una terapia mirata sul tessuto tumorale: a Terra infatti produrre queste microcapsule è più complicato perché la diversa densità dei liquidi genera una naturale stratificazione, mentre invece nello spazio, in assenza di gravità non c’è sedimentazione e tutto prende una forma sferica.
Questa tecnologia, chiamata MEPS-II, è stata sperimentata con successo sulla ISS nel 2002 e a breve verrà esaminata della FDA, la Food and Drug Administration statunitense. Una volta approvato potrà essere impiegato a uso medico.