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Notizia del 16/10/2001

Biotechnica 2001

Decolla il mercato delle biotecnologie

Simbolo Biotechnica 2001Biotechnica e' una fiera mercato internazionale che, fin dal 1985, viene organizzata ad Hannover con scadenza biennale da Deutsche Messe AG.

L'edizione 2001, svoltasi tra il 9 e l'11 ottobre, aveva come titolo "From Business to Success" (dagli affari al successo), proponendosi di evidenziare la crescente importanza economica delle biotecnologie sul panorama internazionale.

Infatti il continuo e incessante sviluppo di questo settore è stato dimostrato dai numeri della fiera: erano presenti 1069 espositori e sono intervenuti 13000 visitatori, con un incremento di oltre il 120% e il 50% rispetto al 1995 e al 1999 quando gli espositori erano rispettivamente 434 e 811.

Biotechnica rappresenta un'importante piattaforma d'interscambio nel mercato internazionale, proprio in virtù dell'enorme partecipazione di aziende che richiama.

Le attività che hanno caratterizzato questa fiera sono molteplici e spaziano dall'offerta di prodotti e servizi alla ricerca di possibili collaborazioni. Stand di Biotechnica 2001

Inoltre tra le finalità di Biotechnica vanno annoverate anche la diffusione di informazioni sull'evolversi dell'economia e della tecnica nelle biotecnologie e l'autopromozione dell'economia e dello sviluppo della ricerca nei vari Paesi.

Un ruolo fondamentale è da attribuirsi alla ricerca di collaborazioni, non solo tra le aziende ma anche tra queste ultime ed enti pubblici, come dimostrato dalla formazione di bioparchi e delle bioregioni tedesche, dove diverse aziende possono lavorare insieme utilizzando risorse comuni per portare a termini progetti di ricerca estesi e dove anche piccole aziende possono trovare la loro nicchia.

La maggior parte della fiera era rivolta alla "red biotechnology", cioè la biotecnologie con applicazioni in campo medico, ma non mancava una parte, anche se più limitata dedicata alla "green biotechnology", per il miglioramento genetico di piante ed alimenti, e al biorisanamento.

Dal punto di vista degli argomenti trattati potevano essere individuati due grandi campi, uno relativo ai processi e alla tecnologia di base, comprendenti la bioingegneria, la strumentistica e la bioinformatica, l'altro relativo alle biotecnologie applicate nei campi della nutrizione, dell'agricoltura, della farmaceutica e medicina, dell'ambiente.

Per quanto riguarda la partecipazione mondiale, erano presenti tutte le più grandi nazioni, spesso organizzate con stand comprendenti la rappresentanza istituzionale, le aziende e le associazioni studentesche.

Questo come a dimostrare che le biotecnologie nascono sui banchi e nei laboratori delle università dove si formano i biotecnologi, e poi il trasferimento di conoscenze, grazie alla presenza di progetti nazionali supportati dallo Stato, passa alle aziende dove diventano tecnologia.

Questo a Biotechnica 2001 era vero per la Germania con le sue Bioregioni, per la Spagna, la Francia, il nord Europa, la Russia, gli Stati Uniti, l'Australia, la Gran Bretagna, il Sud America.

Biotecnologi a Biotechnica 2001 Un discorso a parte per l'Italia che era rappresentanta da un unico stand, quello degli studenti e laureati in biotecnologie...

Al di là dell'organizzazione e dei contenuti della fiera, quello che sorprende è il crescente numero di neologismi che immancabilmente ci verranno somministrati dai telegiornali futuri, che rispecchiano la nascita di una nuova tecnologia, multidisciplinare che sfonda i normali canoni di restrizione a derminati campi tanto nella scienza, quanto nel linguaggio.

Spesso non si tratta dei soliti inglesismi che invadono la lingua italiana, ma di parole che nascondono nuovi concetti, anche se non manca uno sconsiderato utilizzo del prefisso bio.

Nascono così come funghi le "start up company" che si occupano di "Life Science", e vendono "biochip" come se fosse pane, a chi si occupa di "bioinformatica" , "proteomica" e "genomica", per non parlare di chi di occupa di "biocomunicazione" e vede nei "bioparchi" il futuro della ricerca.

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