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Notizia del 18/09/2012

Alla ricerca dell'energia oscura

Due survey (progetti di osservazione astronomica su grande scala) stanno per partire, in competizione l’una con l’altra, alla caccia dell’energia oscura, quella misteriosa forza che contrasta il rallentamento dell’espansione dell’Universo, e della cui natura i cosmologi non sanno praticamente nulla.

Entrambi i progetti proveranno a capirci di più sfruttano su grande scala l’effetto del weak gravitational lensing, quello per cui la luce in arrivo dalle galassie più distanti viene “piegata” dalla presenza, lungo i suo cammino, di materia che con la sua attrazine gravitazionale distorce lo spazio-tempo. 

Questo effetto è rilevabile solo studiando migliaia di galassie. L’idea che accomuna i due progetti è di studiare questo tipo di effetto su grandi porzioni del cielo, prima di tutto per mappare la densità e la distribuzione della materia oscura (l’altro punto interrogativo negli attuali modelli cosmologici) e da qui, studiando come questa distribuzione si è modificata nel tempo, trovare tracce dell’azione dell’energia oscura.

Un progetto userà la Hyper Suprime-Cam (HSC), strumento inaugurato il 28 agosto sul telescopio da 8,2 metri “Subaru” nelle isole Hawaii, mentre l'altro progetto, chiamato Dark Energy Survey (DES), partirà alla fine di questo mese e userà il telescopio Blanco in Cile.

Certo, nessuno di questi progetti basati su telescopi terrestri può arrivare alla risoluzione che sarebbe consentita da un osservatorio spaziale, come la missione Euclid che l’Agenzia Spaziale Europea conta di lanciare nel 2019, e che consentirebbe di eliminare la distorsione introdotto dall’atmosfera terrestre.