Donne e scienza: un valore aggiunto

Un progetto della torinese Fondazione Rosselli per riflettere sul ruolo e la presenza delle donne nel mondo della scienza

Il mondo della scienza è storicamente un ambiente di appannaggio maschile. Per secoli l’accesso all’istruzione era sostanzialmente limitato alle monache rinchiuse nei conventi e alle donne erano negati gli insegnamenti di matematica, chimica, medicina e discipline tecniche.

Marie CurieSebbene in aumento, la presenza femminile rappresenta ancora oggi una minima parte nelle posizioni al vertice della ricerca e della carriera scientifica. Da sempre le donne scienziate hanno dovuto combattere con la diffidenza, gli stereotipi e una disparità di trattamento. A tutt'oggi le scienziate insignite del Nobel sono meno di 20 su oltre 500 premi assegnati nel corso del XX secolo.

Eppure le donne hanno dato e possono dare tanto in questo settore.

Dall'interesse riguardo al problema della Commissione Europea, che ormai da un decennio pone la questione al centro del dibattito, grazie ad un finanziamento del MIUR e realizzato dalla Fondazione Rosselli, l'Università di Camerino e FormaScienza, è nato il progetto Donne e scienza. Il valore della diversità di genere nella Scienza.

Molte le iniziative presentate, alcune rivolte agli adolescenti, altre da inserire nelle Università, ma tutte con lo stesso obiettivo: favorire una maggiore presenza delle donne nel mondo della scienza.

La creazione di una Scuola europea di management Gender Mainstreaming presso l’Università degli Studi di Camerino e di Macerata, volta a sostenere l’affermarsi di una cultura della promozione delle pari opportunità tra i generi, è un esempio concreto.  

Bambine - LaboratorioPer una didattica che non discrimini ma che valorizzi le differenze e promuova l’autostima delle ragazze,  che proprio durante le scuole superiori prendono coscienza del proprio essere e delle proprie capacità, sono state pensate numerose attività itineranti, da svolgere in ambienti di apprendimento che favoriscano l’educazione attraverso il divertimento. Tra gli istituti coinvolti, molti anche piemontesi, tra cui a Torino l'Istituto Vittone.

Attraverso la biografia di 35 scienziate eccellenti, che hanno fatto la storia e che hanno combattuto con le problematiche del proprio tempo, lavorando in tempo di guerra e per affermare i propri diritti, attraverso le immagini e gli audiovisivi proposti nella mostra “Una via alle scienziate”, i ragazzi avranno uno spunto per riflettere sulle condizioni attuali delle donne.

Gli studenti saranno poi chiamati loro stessi a partecipare in prima persona, attraverso i laboratori didattici, tra cui “Sulle tracce delle scienziate”, che si concluderà con l'elaborazione di un "prodotto" come la scrittura di una voce di Wikipedia, un articolo di giornale, un documentario, uno spettacolo di teatro ecc. A completamento del percorso si proporrà all’ufficio Toponomastica del Comune di riferimento, di intitolare alle scienziate studiate una via o un giardino, una scuola ecc.

Ma ancora, donne di scienza che si sono distinte per il proprio contributo alla ricerca  racconteranno la propria esperienza, spettacoli teatrali che attraverso la metafora attrarranno l'attenzione sul problema e molto altro è in programma. Molto si è fatto in questi ultimi anni, ma per arrivare ad una completa parità dei generi nel settore scienza la strada è ancora lunga.

Per maggiori informazioni: www.fondazionerosselli.it