Dossier

La missione Andromeda

La storia

Lancio di una Soyuz dalla base di Baikonour Il 21 ottobre 2001 alle ore 10,59 GMT viene lanciata dalla base spaziale russa di Bajkonour la capsula Soyuz TM-33 con a bordo tre astronauti, due russi Afanassiev, Kozeev e la francese Claudie Haignerè. La loro missione prevede l'aggancio con la SSI e la visita al terzo equipaggio residente composto dal comandante americano Frank Culbertson e dai russi Mikhail Tyurin e Vladimir Dezhurov, per una durata complessiva di 10 giorni nello spazio. La missione denominata Andromeda ha anche come obiettivo quello di fare il cambio con la Soyuz rimasta agganciata alla stazione ormai da sei mesi. Infatti, nel programma generale delle attività sulla SSI è previsto che una capsula russa Soyuz rimanga sempre ancorata alla stazione come scialuppa di salvataggio per i tre membri di equipaggio. Dal momento, però, che la Soyuz ha una vita limitata di resistenza nello spazio aperto, sono state ideate periodiche missioni ogni sei mesi con lo scopo, appunto, di effettuare il cambio di navicella e con l'occasione di effettuare visite all'equipaggio residente ed effettuare esperimenti scientifici.

Prima del lancio Claudie Haignerè rilascia la seguente dichiarazione: "La stazione spaziale è una ottima opportunità per effettuare esperimenti scientifici e noi andiamo lassù per effettuare una serie di tests medici. Inoltre, l'Europa sta svolgendo un ruolo significativo nello sviluppo della stazione spaziale che, un giorno ultimata, darà un impulso deciso allo sviluppo della scienza e della tecnologia". La missione Andromeda riveste, inoltre, un significato particolare.

Missione Andromeda. Haignerè si prepara alla missione Infatti, è con questa missione che una donna per prima entra nella ISS e Haignerè è anche la prima astronauta a volare in una capsula Soyuz come ingegnere di volo. Questa missione si è concretizzata per iniziativa del Ministro delle Ricerche francese che ha raggiunto un accordo tra il CNES (l'Agenzia spaziale francese) e quella russa Rosaviakosmos.

Andromeda, inoltre, è il preludio di una serie di future missioni di astronauti europei alla Iss mediante l'utilizzo di capsule Soyuz nel quadro di un accordo tra l'ESA e l'agenzia spaziale russa firmato a maggio del 2001. Il programma prevede, infatti già, un prossimo volo per la primavera del 2002 dove andrà nello spazio il nostro Roberto Vittori che già da tempo si sta allenando al centro russo di Città delle Stelle. Durante la prima orbita attorno alla Terra, viene dato ordine di effettuare il dispiegamento dei pannelli solari della Soyuz. L'operazione si svolge senza problemi. Il 23 ottobre, due giorni dopo il lancio quindi, è previsto l'aggancio alla Iss. E così avviene. Le delicate e complesse manovre si svolgono alla perfezione e poco dopo i tre della Soyuz si trasferiscono sulla stazione. Ad operazione terminata vengono effettuate, come da programma, le comunicazioni di congratulazioni da parte del Primo Ministro francese Lionel Jospen e del marito della Haignerè, Jean-Pierre. Dopo i saluti, però, Claudie Haihnerè con i suoi compagni di viaggio devono mettersi subito al lavoro, attività che comporta l'attivazione subito di alcuni esperimenti come Spica e Aquarius. Il giorno successivo, 24 ottobre, gli esperimenti continuano e nelle pause di lavoro c'è spazio per dichiarazioni di vario tipo. Claudie Haignerè in una di queste dichiarazioni definisce la Iss una occasione eccezionale per il progresso dell'umanità, un simbolo di pace particolarmente significativo in questo periodo molto difficile per la attuale situazione internazionale. Haignerè dichiara: "Noi possiamo essere anche di differenti nazionalità a bordo della Iss, ma noi usiamo però un linguaggio comune, il linguaggio degli astronauti". Il 25 ottobre, durante una videoconferenza con la Iss il Ministro delle Ricerche francese Roger-Gerard Schwartzenberg si congratula con Claudie per aver dimostrato coraggio e capacità. Nel rispondere Haignerè chiede prima di tutto come sta suo figlio che ha appena tre anni e dichiara che una volta ritornata a terra gli racconterà tutte le emozioni che ha provato durante il suo secondo volo nello spazio. Inoltre, Haignerè rispondendo ad un giornalista del secondo canale francese, dichiara di essersi adattata più facilmente alle condizioni di microgravità questa volta avendo già una esperienza alle spalle con la missione del 1996 sulla stazione russa Mir. Il 28 ottobre Haignerè effettua riprese dei vari moduli della stazione commentando le varie parti che attualmente sono state realizzate. Nelle riprese così vengono mostrati i luoghi dove gli astronauti dormono e hanno il bagno nel modulo russo Zarya e dove invece vengono svolti gli esperimenti nel modulo americano Destiny. Le riprese finiscono con Claudie Haignerè che mostra una moneta in euro che gli è stata data precedentemente dal ministro francese delle finanze. Ormai la missione volge al termine. Come da programma, infatti, il 30 ottobre gli astronauti, dopo essersi rivestiti della loro tuta, si trasferiscono sulla vecchia Soyuz lasciata sei mesi fa dal precedente equipaggio, ed alle 23,40 GMT viene chiuso il portellone che divide la stazione con la Soyuz e solo alle 2,40 AM GMT del 31 ottobre si sganciano dalla Iss dopo aver salutato i colleghi che rimarranno ancora sulla stazione fino a novembre quando uno Shuttle provvederà ad effettuare uno scambio di equipaggio, il quarto. Le operazioni di rientro si svolgono regolarmente e la capsula con i tre astronauti atterra regolarmente alle 5,59 GMT come pianificato nel deserto del Kazhakistan a 180 chilometri da Djezkazgan. Una volta atterrata la Soyuz, le squadre addette al recupero dell'equipaggio provvedono ad aprire il portellone della capsula ed aiutano ad uscire dalla piccola navicella i tre astronauti per poi portarli a Bajkonour dove sono ad attenderli i medici per i controlli di rito.

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