Dossier

La missione Andromeda

Scienza della vita

L'esperimento Cogni, dalle iniziali di Cognitive Process for 3 D Orientation Perception and Navigation in Weightlessness utilizza le condizioni particolari del volo nello spazio per riuscire a comprendere meglio come il cervello si comporta in assenza di peso nei processi di percezione e rappresentazione dello spazio tridimensionale.

Il mondo nel quale noi viviamo è dominato dalla gravità. Questa forza che agisce costantemente sul nostro corpo può avere una forte influenza sulla nostra rappresentazione dello spazio in 3 dimensioni e sulla percezione dell'orientamento degli oggetti che fluttuano nello spazio.

L'esperimento Cogni ha il compito di studiare quindi questi effetti. I realizzatori di questo esperimento sono il Laboratorio di Fisiologia della Percezione e dell'Azione dell'Università di Parigi, l'Istituto dei Problemi di Trasmissione delle Informazioni dell'Accademia delle Scienze di Mosca, l'Istituto dei Problemi medici e Biologici di Mosca, l'RKK Energia ed il Cnes.

L'insieme delle misurazioni realizzate nel corso del programma Cardioscienza servirà anche per lo studio dell'evoluzione dei fenomeni cardiovascolari in condizioni di microgravità. Dallo studio delle osservazioni realizzate si potranno meglio capire i meccanismi dell'ipotensione ortostatica (diminuzione della pressione in una parte dell'organismo più comunemente nel sistema circolatorio) in modo da apportare un miglioramento per gli astronauti nella fase di ritorno della missione sulla Terra. Nel corso di un volo spaziale il sistema cardiovascolare degli astronauti risente degli effetti della mancanza di peso. Infatti, al ritorno a Terra la conseguenza maggiore che avvertono gli astronauti è un malfunzionamento della pressione arteriosa. L'ipotensione ortostatica è la manifestazione maggiore di questa disfunzione e questo può comportare minori capacità fisiche degli astronauti nella fase del ritorno dallo spazio. I realizzatori del programma sono l'Unità di Medicina e di Fisiologia spaziale dell'Università di Tours, il Laboratorio di Fisiologia dell'ambiente dell'Università di Lione ed il Cnes.

Suggerimenti