Dossier

Ricerca & sviluppo: l'avanguardia piemontese

L'European research council (Erc)

European Research Council ERC logo Era in cantiere dal 2003. Il 28 febbraio 2007 è partito ufficialmente: l’European research council (Erc) è la prima organizzazione pan-europea destinata a stanziare fondi per la ricerca “di frontiera”. La sua istituzione è stata fortemente caldeggiata da premi Nobel e 52 organizzazioni scientifiche, convinti che per competere con i giganti della ricerca internazionale l’Europa dovesse dotarsi di uno strumento operativo per coordinare gli sforzi.

Uno degli elementi di principale novità è rappresentato dal fatto che la commissione di valutazione dell’Erc è composta non da politici o “burocrati”, ma da 22 scienziati di fama internazionale (tra cui due italiani: Claudio Bordignon Claudio Bordignon, ematologo e direttore scientifico del San Raffaele di Milano, e Salvatore Settis Salvatore Settis, docente di Storia dell’arte e direttore della Normale di Pisa). Il loro compito è valutare i progetti più promettenti in base ai criteri di peer review (valutazione dei pari).

Il secondo elemento innovativo è il sistema in base al quale l’Erc stanzia i finanziamenti. Se tradizionalmente nei bandi europei vincevano le associazioni tra studiosi e, quindi, in un progetto dovevano esserci più persone e preferibilmente di nazioni diverse, ora si impongono solo la bontà delle idee e la qualità dei ricercatori. Può dunque vincere anche un singolo e senza quote nazionali prefissate.

L’Erc, che è diventato effettivamente operativo con l’avvio del VII Programma quadro dell'Unione europea, si è dato un obiettivo importante: finanziare circa 1.500 progetti tra il 2007 e il 2013, investendo complessivamente 7,5 miliardi di euro. I singoli grants possono arrivare a 5 anni e spingersi a 2 milioni di euro annui. La prima tornata di bandi, partita a febbraio 2007, è lo «Starting indipendent researcher grant scheme» ed è destinata agli scienziati più giovani, che abbiano cioè finito il dottorato di ricerca da almeno 2 anni e non oltre nove. La seconda tornata, che partirà nel 2008, è l’«Advanced investigator grant scheme»: vi potranno accedere gli scienziati a ogni livello di carriera.

«Le nostre società ed economie», si legge nell’atto inaugurale dell’Erc, «dipendono in maniera crescente dalla ricerca alle frontiere della conoscenza. Anche gli oggetti di uso quotidiano che diamo per scontati, come i frigoriferi o i televisori, inglobano scoperte scientifiche condotte per ampliare la comprensione della realtà che ci circonda, non necessariamente per sviluppare un prodotto o un processo. La ricerca “di frontiera” è anche un elemento cruciale per il mantenimento e l’avanzamento del ruolo internazionale dell’Europa».

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