La ricerca spaziale ha individuato un batterio in grado di ridurre della metà i livelli ematici di colesterolo. A dare notizia di quello che sembra essere un inatteso passo in avanti nell'ambito della terapia anti-lipidica è un recente comunicato della European Space Agency (ESA), pubblicato pochi giorni fa.
Inizialmente studiato nell'ambito della ricerca per l'alimentazione ecosostenibile in ambienti spaziali, il batterio in questione - nome in codice "RED" - promette di rivoluzionare i sistemi di supporto vitale nelle stazioni orbitanti e nelle navette progettate per i viaggi a lungo raggio. E adesso, anche la terapia delle dislipidemie.
L'origine della ricerca portata avanti dall'ESA con l'acronimo di MELiSSA (Micro-Ecological Life Support System Alternative) nasce da un presupposto molto semplice: perchè utilizzare derrate alimentari e approvigionamenti ingombranti, quando è possibile realizzarne di propri, impiegando adeguatamente vegetali e microorganismi? L'idea è quindi quella di sviluppare un sistema di alimentazione alternativo, che preveda il riciclo delle acque e l'impiego di microorganismi selezionati che consentano di cucinare pasti nutrienti a partire da ingredienti basilari. Una sorta di supporto vitale basato su un micro-ecosistema autonomo.
Apparentemente, l'utilizzo di batteri in ambito alimentare induce a pensare a piatti poco appetitosi... tuttavia, la crescita in coltura di microorganismi come "RED" - testata presso il TNO Research Institute - è molto rapida e funzionale, poichè garantisce la possibilità di fornire sostanze molto nutrienti ed equilibrate nella dieta di un astronauta, soprattutto nell'ambito di missioni a medio-lungo raggio sulla Luna e su Marte.
Inaspettatamente, si è scoperto che "RED" non è soltanto nutriente e sicuro, ma riduce anche i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo "cattivo"), in maniera significativa. Considerato che i livelli ematici di colesterolo LDL sono correlati all'insorgenza di patologie cardiovascolari e che, secondo i rilevamenti dell'OMS, circa il 39% della popolazione mondiale ha livelli troppo elevati di colesterolemia, l'individuazione di nuove metodiche per la riduzione di tale fattore di rischio riveste un notevole interesse.
Con il supporto dell'ESA e sotto la direzione della iPSTAR BV (suo partner di sviluppo tecnologico) è nata la nuova azienda EzCOL BV (con sede nei Paesi Bassi), il cui scopo è quello di continuare e approfondire la ricerca sul batterio ipolipemizzante per introdurlo nel mercato sanitario e in quello alimentare; gli studi verranno condotti all'interno del Centro di Incubazione Commerciale dell'ESA a Noordwijk.
Il direttore del progetto condotto dalla EzCOL, Rob Suters riferisce una riduzione dei livelli di colesterolo LDL fino al 50%. "Attualmente, stiamo ampliando la produzione e conducendo ulteriori test. Tutti i risultati indicano che il nostro prodotto è maggiormente efficace, e a concentrazioni inferiori, rispetto ai farmaci ipolipemizzanti esistenti". Lo stesso Suters considera possibile la commercializzazione del nuovo prodotto in tempi rapidi: "Nel giro di 18-24 mesi porteremo a termine la nostra ricerca e saremo pronti a commercializzare la tecnologia."
Molto probabilmente "RED" non verrà utilizzato da Melissa come ingrediente per la "cucina spaziale", considerato che un particolare tipo di alga individuato dai ricercatori si è dimostrato più promettente in questo senso. Tuttavia, il batterio anti-colesterolo nasconde ulteriori sorprese: allo stato attuale delle ricerche, sembrerebbe rivestire un ruolo importante nel sistema di riciclo dei rifiuti organici e dell'acqua.
Non ci sarebbe da stupirsi, quindi, se tra pochi mesi, vedremo comparire sugli scaffali dei nostri supermarket, alimenti che contengono un rivoluzionario batterio che riduce il colesterolo... lo stesso microorganismo che ci consentirà di fare un notevole passo avanti nella conquista dello spazio.